Aja 1996: il Gruppo CRC denuncia il ritardo dell’Italia

Kafala: anche il Gruppo CRC, Gruppo di Lavoro per la Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, si pronuncia a favore del riconoscimento. Ieri, 5 giugno 2012, alla presenza del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Elsa Fornero, del Sottosegretario al Ministero dell’Istruzione, Marco Rossi Doria, e d’intesa con il Garante nazionale per l’infanzia e l’adolescenza, Vincenzo Spadafora, è stato pubblicato il 5° Rapporto di aggiornamento sul monitoraggio della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia 2011-2012. Si tratta di un documento in cui le 89 associazioni italiane attive per la difesa dei diritti dei minori del Gruppo CRC denunciano le carenze del nostro Paese rispetto alla protezione dei minori.

Secondo il verbale degli interventi, fra le numerose raccomandazioni del gruppo – molte delle quali già contenute nei precedenti rapporti – spicca l’appello rivolto al Parlamento italiano per la celere conclusione dell’iter di ratifica della Convenzione de L’Aja del 19 ottobre 1996, che porterebbe al riconoscimento della kafala anche nel nostro Paese.

Il gruppo ha sottolineato, in particolare, l’importanza di interventi legislativi per coordinare gli effetti della kafala con le misure di protezione dei minori vigenti in Italia e ha dichiarato auspicabile che l’Italia «assicuri un’adeguata protezione anche ai minori abbandonati provenienti dai Paesi in cui l’adozione non è ammessa». 

Questo appello risulta quanto mai puntuale, in seguito alla seduta del 30 maggio scorso della Commissione parlamentare incaricata dell’esame dei progetti di legge per la ratifica, risoltasi in un mero rinvio, poiché manca da mesi l’ultimo parere della Commissione al bilancio. Il Gruppo CRC ha quindi chiuso i lavori richiedendo che l’Italia sia celere nel riconoscere la kafala, istituto del quale il Gruppo è sostenitore e per il cui adeguamenti in Europa sta lavorando.