Algeria: ogni anno 5.000 bambini sono condannati a vivere senza un’identità

Sono più di 5.000 i bambini che ogni anno nascono in Algeria e non hanno un’identità.
Questi sono i minori nati da quelle che possono essere definite relazioni extraconiugali, vale a dire i rapporti che sono stati stabiliti al di fuori del sacro vincolo del matrimonio.
Tuttavia le cose non sono così semplici. Quando si analizza in profondità la situazione, ci si rende conto che spesso la nascita di questi minori è causata da stupri; in altri casi i bambini sono invece registrati da coppie sposate solo secondo la tradizione, di fronte a due testimoni e un imam che recita la Fatiha, il versetto che convalida il matrimonio musulmano, ma che non ha più valore giuridico in quanto non trascritto e riconosciuto dalla legge. L’articolo 40 del codice della famiglia stabilisce infatti che i figli nati fuori dal matrimonio giuridico sono illegittimi. A questi minori non viene assegnato lo stato di famiglia, condannandoli a vivere senza un’identità.

Resta inteso che tale evenienza, il peggio che c’è, si verifica solo se il coniuge si sottrae alle sue responsabilità. Purtroppo, l’esperienza insegna che questa situaizone è ricorrente nella società algerina. Molti mariti abusano senza scrupoli della fiducia di ignare giovani ragazze che vengono persuase a sposarsi davanti ad un imam in attesa della loro unione giuridica.

E’ qui che sta il problema, il Ministero degli Affari Religiosi ha infatti deciso che gli imam dal dicembre 2006 non possono più celebrare matrimoni con valore giuridico.

Secondo i dati del Ministero della Solidarietà le ragazze madri che partoriscono figli illegittimi in Algeria sono 3.000 ogni anno, stando invece ai dati delle associazioni a tutela dell’infanzia sono 5.000.
Questa situazione di illegittimità è vista come una non osservanza della legge religiosa e le donne spesso non riescono a reggerne il peso. Il risultato è drammatico. I nuovi nati dalle relazioni al di fuori del matrimonio sono abbandonati per strada.

Alcune di queste madri sole, quando non ricorrono all’infanticidio, optano per l’aborto. In questo caso, quindi, la nascita illegittima non viene registrata.
Ma quando il bambino nasce “senza un’identità”, si ritrova a crescere privato dell’affetto dei genitori, il bambino muore psicologicamente o fisicamente.

Solo la kafala è in grado di sopperire almeno in parte questa difficile condizione dei minori. Solo in parte perché attualmente la legge non consente ai genitori adottivi di dare il loro nome al bambino. Il minore sarà infatti dichiarato SNP (senza nome), una sorta di marchio vergognoso che continua fino alla morte.

(Fonte: www.afriquehebdo.com)