“America, America”! Mentre l’aereo atterrava, Polina urlava e batteva le mani

1116Mold-asilo2“Scommetto che non mi porterete in America. Scommetto che mi porterete in ospedale perché è l’unico posto dove mi hanno mai portato oltre all’orfanotrofio”.

Queste sono le struggenti parole di Polina, una dolcissima bimba russa di 5 anni con un’infinita gioia di vivere nonostante i suoi problemi di salute non le avessero mai permesso di vivere una vita uguale ai suoi coetanei.

Polina è stata l’ultima dei bambini russi ad ottenere un passaporto per arrivare negli Stati Uniti ed abbracciare finalmente la sua mamma e il suo papà. L’ultima orfana russa a conoscere i suoi genitori prima che il Presidente russo Vladimir Putin firmasse, il 28 Dicembre 2012, “la legge Federale Dima Yakovlev”, che proibisce l’adozione di bambini russi da parte di cittadini americani, entrata in vigore dal 1 ° gennaio 2013.

“Ogni giorno perdo speranza,” aveva detto Kendra Skaggs, la mamma di Polina, durante un’intervista a Radio Free Europe a Gennaio, dopo aver saputo dell’approvazione della legge.

Insieme a suo marito Jason la Skaggs, Kendra, stava cercando di capire cosa sarebbe accaduto a loro e ad altre  12  famiglie americane ora che, nonostante avessero completato tutta la documentazione per l’adozione, non potevano più adottare in Russia.

C’era la disperazione nel volto di quelle persone; avevano già conosciuto i “loro” piccoli e stavano attendendo 30 giorni per ripartire e portare a casa finalmente i loro “figli”.

Ma poi la brutta notizia… il primo Gennaio l’approvazione di quella dura legge.

Skaggs era sconvolta; aveva tra le mani le foto della piccola Polina, la loro bimba di 5 anni che, nonostante i problemi di salute, sprizzava di una gioia sorprendente.

“Non posso nemmeno pensare di non rivederla ma più…” era scoppiata a piangere la Signora Skaggs; ma oggi quelle lacrime sono solo un ricordo: Polina è stata l’ultima tra i bimbi russi ad  “atterrare” felicemente negli Stati Uniti.

Racconta la madre di Polina: “Al momento dell’atterraggio le abbiamo detto che era in America e Polina si è messa a battere le mani e a urlare “America! America!””.

Immediatamente mi sono venuti in mente gli ultimi giorni trascorsi con lei in un piccolo appartamento di Mosca e le sue parole piene di tristezza per la paura di restare per sempre in un orfanotrofio. Mi scoppiava il cuore di gioia nel poterle dire  finalmente che avevamo mantenuto la nostra promessa e che era davvero giunta in America.”

Una troupe televisiva ha filmato la Signora Skaggs con suo marito e la piccola Polina, durante il viaggio dall’istituto all’aeroporto e nel loro ritorno a casa.

“Quella notte, nel mio letto, ho pianto disperatamente, ho provato delle forti emozioni per la mia bimba e tanto dolore nei confronti di altre famiglie che hanno lasciato i loro figli in Russia per sempre”.

Non tutte le famiglie sono state fortunate. Un’altra famiglia del New Jersey, i Summers, si è recata nella regione russa di Kaluga, promettendo di non voler far ritorno in America senza il loro figlio di appena due anni, Stanislaw, che hanno chiamato Preston.

“L’impiegato dell’ufficio passaporti si rifiutava di consegnarci quello di Preston”.“Sono americani” diceva al funzionario. “Non c’è il divieto adesso?”. “Tornate domani”. “Abbiamo trascorso una notte d’inferno in albergo; solo il giorno dopo abbiamo ottenuto tutta la documentazione”.

“In ambasciata avevano preparato una torta per tutti noi, racconta la mamma. C’erano anche altre famiglie con i loro bambini, i quali  sbranavano quel dolce e si aggrappavano ai loro genitori come per paura che potessero abbandonarli. Ci siamo promessi di non smettere mai di lottare per le famiglie che ancora aspettano.”

 Nelle ultime settimane, il Governo Russo ha annunciato che tutte le pratiche adottive arrivate prima della firma di Putin, potranno essere portate a termine. Altri bambini potranno avere una mamma e un papà pronti ad accoglierli!