Amici dei Bambini compie 30 anni. Griffini: “Il futuro nelle mani dei nostri ragazzi adottati”. I giovani: “Ai.Bi. è la nostra famiglia: da qui è iniziato il nostro percorso di vita”

bambiniAdozione21 gennaio 1986: il Muro di Berlino divideva ancora il mondo in due blocchi, Giovanni Paolo II era il primo Papa in visita a un sinagoga, l’Aids cominciava a mietere vittime ovunque e l’abbandono era la quarta emergenza umanitaria mondiale, dopo fame, guerre e malattia.

21 gennaio 2016: il mondo teme il terrorismo internazionale, le guerre e la miseria lasciano milioni di bambini soli al mondo, i grandi cambiamenti epocali si organizzano via social network… e l’abbandono è la quarta emergenza umanitaria mondiale, dopo fame, guerre e malattie.

In 30 anni il mondo è profondamente cambiato, ma la sfida all’abbandono dei minori non è ancora vinta. E i bambini a cui la vita ha sottratto l’amore di una famiglia continuano a urlare il loro diritto di sentirsi figli. È per loro che Amici dei Bambini nacque in quella fredda giornata milanese di 30 anni fa ed è ancora per loro Ai.Bi. porta avanti tutt’ora la sua missione: quella di ridare una famiglia a ogni bambino abbandonato nel mondo.

In occasione del suo 30esimo compleanno, Ai.Bi. rinnova il suo impegno per il futuro e traccia un bilancio di questi 3 decenni, passati sempre al fianco dei bambini. Più di 3mila piccoli abbandonati provenienti da oltre 30 Paesi nel mondo hanno trovato una nuova famiglia in Italia grazie all’adozione internazionale. In Asia, Africa, Est Europa e Sud America Ai.Bi. è sempre stata attiva con progetti di cooperazione internazionale per alleviare le sofferenze e dare un futuro ai bambini e alle famiglie più povere del Pianeta. Innumerevoli gli interventi in contesti di emergenza, come quelli della guerra in Bosnia Erzegovina, Kosovo, Iraq, Ucraina e Siria, dello tsunami in Sri Lanka e del post-terremoto in Nepal, senza dimenticare le attività per garantire ospitalità e integrazione ai migranti, in particolare i minori stranieri non accompagnati. A fare da comune denominatore a tutto ciò c’è il valore più importante di cui Ai.Bi. si fa portatrice: l’accoglienza.

“La lotta contro l’abbandono e il nostro impegno continueranno anche in futuro – assicura il fondatore e presidente Marco Griffini -. Noi fondatori, anche se un po’ invecchiati nel fisico, non lo siamo nello spirito che resta indomito. Un giorno passeremo il testimone ai giovani, quei ragazzi adottati che nel frattempo sono diventati grandi e potranno mettere a disposizione la loro esperienza di accoglienza per portare avanti la nostra lotta contro l’abbandono e salvare tanti altri bambini nel mondo”.

Alcuni di questi ragazzi sono già al nostro fianco. Così Marco Carretta, 24 anni, coordinatore nazionale del gruppo di volontari Ai.Bi. Giovani, che riconosce la sensibilità di Ai.Bi. nel credere nel futuro: “L’impegno dell’associazione – dice – è sempre più forte soprattutto nei giovani che hanno provato l’esperienza dell’accoglienza e che con Ai.Bi. hanno iniziato il loro percorso di vita e professionale”. Sulla stessa linea Martin Bertoldo, 22 anni, che per i 30 anni dell’associazione vuole ringraziare “quanti lavorano o danno il loro tempo per fare in modo che ogni bambino possa trovare una famiglia”, consapevole dell’importanza della “formazione delle famiglie che Ai.Bi. segue fino all’incontro e all’abbraccio con il proprio figlio con la certezza che quel bambino è un dono e come tale va accolto e amato”. “Ai.Bi. è la mia famiglia – dice con soddisfazione la 19enne Tatiana Salomoni -, la realtà che mi ha permesso di crescere e di aprirmi al futuro. La mia speranza è che tanti altri bambini possano provare la mia stessa esperienza”. “Ad Ai.Bi. auguro di continuare sempre su questa strada – dichiara la 33enne Valentina Griffinicon lo spirito iniziale che non ci ha mai abbandonato. Nel ricordo di quel 21 gennaio 1986, oggi ancor di più sono orgogliosa di poter dire: ‘io c’ero'”.

“Il miglior regalo che si può fare ad Ai.Bi. per i suoi 30 anni – conclude il presidente Griffini – è continuare ad assicurarle anche in futuro il proprio sostegno nel garantire a ogni bambino abbandonato il diritto a sentirsi figlio: con l’adozione internazionale, l’affido, il sostegno a distanza, la sensibilizzazione, il volontariato”.

In questo 21 gennaio davvero speciale lo spot più bello all’accoglienza ha i volti di una famiglia della provincia di Salerno: due giovani genitori e i loro 3 bellissimi bambini adottati in Brasile e arrivati in Italia meno di 3 mesi fa. A loro Amici dei Bambini ha deciso di assegnare il premio come “Famiglia più accogliente del 2015”. Il riconoscimento sarà consegnato venerdì 22 gennaio nello store Chicco di Salerno. Per scoprire la loro storia, basterà attendere il primo giorno del 31esimo anno di Ai.Bi.