Aperta la strada per rappresentare i diritti dei minori adottabili

Con la sentenza del Tar del Lazio n. 8231/2012, pubblicata ieri, è stata riconosciuta per la prima volta in Italia la legittimazione di un’Associazione di genitori adottivi a rappresentare e difendere in sede amministrativa l’interesse dei minori adottabili e delle coppie disponibili all’adozione.

Questa legittimazione è stata affermata – con una sentenza chiarificatrice nella materia del diritto amministrativo rispetto alla speciale class action attivata da Ai.Bi. – perché l’Associazione ha dimostrato di tutelare l’interesse delle due categorie danneggiate dalla mancanza della banca dati, sia nello Statuto che in concreto con l’attività svolta a livello nazionale e internazionale.

Secondo i magistrati è proprio questa rappresentatività che consente di superare il terzo requisito per proporre questa class action: che vi sia una “lesione diretta, concreta e attuale”. Nel caso di associazioni rappresentative di interessi di categoria, c.d. “interessi diffusi collettivi”, l’esistenza della lesività va verificata non rispetto ad un singolo caso concreto ma “in astratto” valutando proprio gli scopi statutari delle associazioni e il loro “grado di rappresentatività”.

Ai.Bi. «ha dimostrato di perseguire statutariamente lo scopo di promuovere  e garantire il diritto del minore ad avere una famiglia, svolgendo la propria attività nel campo delle adozioni nazionali e internazionali».

Nella speranza che questa sentenza apra la strada a nuovi scenari nella difesa dei diritti e degli interessi dei minori anche davanti ad altri tribunali, è certo che i chiarimenti avuti dal TAR chiamano le Associazioni di categoria, specialmente quelle di tutela dei minori, ad una difesa attiva e “concreta” per la realizzazione dei propri scopi.