Appello alla Presidente Brambilla: “La sospensione delle adozioni in Congo è una violazione dei diritti dei bambini”

brambilla congoAlcuni enti autorizzati alle adozioni internazionali e operanti in Repubblica Democratica del Congo hanno fatto sentire ancora una volta la propria voce di fronte alla decisione della Direction Général de Migration (DGM) di Kinshasa di sospendere per 12 mesi l’emissione delle autorizzazioni all’uscita dal Paese dei minori adottati congolesi. E si sono mobilitati scrivendo un appello –il cui testo integrale riportiamo qui di seguito- alla neo eletta presidente della commissione bicamerale infanzia e adolescenza, Michela Vittoria Brambilla.

La notizia della sospensione era giunta a settembre, colpendo tutte quelle famiglie, italiane e internazionali, che non avessero ottenuto l’approvazione del dossier da parte dalla commissione interministeriale congolese prima del 25 settembre.

Un fulmine a ciel sereno. Di fronte a questa grave situazione, anche la diplomazia italiana si era mobilitata. Ma nemmeno la visita a inizio novembre del Ministro Cecile Kyenge nel suo Paese natio, aveva smosso la DGM da questa sua disposizione.

(Di seguito la lettera alla Presidente Brambilla firmata da Cinque Pani, N.O.V.A., Ai.Bi., Fondazione Raphael, N.A.A.A., Enzo B.)

 

 

Alla Cortese Attenzione della Presidente della Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza Dottoressa Michela Vittoria Brambilla

Con la presente siamo ad informarLa e a denunciare la situazione grave che si è venuta a creare in Repubblica Democratica del Congo (RDC) che rappresenta un concreto esempio di violazione dei diritti dei bambini.

Il 25 settembre scorso il direttore della DGM (Direzione Generale per l’immigrazione) di Kinshasa ha deciso di sospendere per 12 mesi le autorizzazioni all’uscita dalla RDC dei bambini congolesi anche per quei minori con sentenza di adozione passata in giudicato. Questa decisione non permette di fatto alle famiglie in attesa di viaggiare per andare a congiungersi con i propri figli congolesi che rimarranno chissà quanto altro tempo negli Istituti pur avendo ottenuto la sentenza che giuridicamente li dichiara figli delle coppie adottive italiane.

Le motivazioni addotte dalla DGM sono di irregolarità sulle adozioni internazionali ma queste risultano vaghe e non sono indirizzate a nessuno in particolare.

Questa situazione, che colpisce non solo le famiglie italiane ma anche quelle di tutti i Paesi che operano in RDC, ovviamente ha una ricaduta immediata sugli Istituti congolesi che erano già molto affollati, con questa nuova situazione non riescono più ad accogliere altri minori che molto presumibilmente verranno lasciati per strada andando ad aumentare il fenomeno dei “bimbi di strada” che a Kinshasa è un’enorme piaga sociale.

La Ministra Kyenge si è recata nel Paese e ha avuto conferma durante la visita dalle istituzioni congolesi che gli Enti e il “sistema adozioni Italia” operano correttamente e con trasparenza, a maggior ragione ci auspichiamo che questo impedimento venga al più presto rimosso e che possa essere riconosciuto ai bambini congolesi il diritto di incontrare finalmente i propri genitori!

19 novembre 2013