BAMBINIXLAPACE Moldova. “Mamma, mi prepari un purè come lo facevi quando eravamo in Ucraina?”

Mi trovavo di fronte ad una situazione che non sapevo come gestire… E poi, è accaduta una cosa meravigliosaVerso sera abbiamo ricevuto una telefonata del tutto inaspettata…”

Chi non conserva tra i ricordi più amati, un bell’odore, un sapore, un cibo preferito, assaggiato con appetito? Dietro a queste sensazioni rimangono nascosti mondi interi, che preservano i momenti più felici, trascorsi in compagnia dei familiari, degli amici o dei parenti cari. Sono infatti, delle sensazioni che oltre a calmare la fame, colmano vuoti, ovvero la fame di chi manca.

Daniil, uno dei bambini stabilito con la meta’ della sua famiglia (profuga dalla guerra) in un villaggio moldavo, ha chiesto, un giorno, a sua madre di preparargli il purè, il cibo che lui assaggiava spesso, insieme alla sorellina Anna, quando stavano tutti insieme, in Ucraina.

Un purè per ricordare il sapore di casa

Era uno di quei giorni di fine mese – racconta Masha, la madre di Daniil-   quando in tasca ti rimangono pochi soldi, ma da pagare ci sono: prima le bollette, poi ti urge di comprare qualche medicina per una madre che sta male di salute e che non può farne a meno, e poi c’è l’internet da pagare” (questo come unico mezzo per mantenere il legame con la figlia di 10 anni, che non è potuta uscire dall’Ucraina) “… e tante altre cose necessarie che non includono anche una confezione di burro od una bottiglia di latte, indispensabile per la preparazione di un buon purè...”

Masha aveva capito fin da subito la necessità che stava dietro a questa, apparentemente, semplice richiesta di suo figlio…

Mi trovavo di fronte ad una situazione che non sapevo come gestire… E poi, è accaduta una cosa meravigliosa– continua Masha –Verso sera abbiamo ricevuto una telefonata del tutto inaspettata, dalla signora Tatiana (che è la responsabile della biblioteca che frequenta Daniil, per partecipare alle attività svolte con il progetto “Bambini per la Pace”).

“Lei ci aiuta molto e lo ha fatto anche quel giorno, chiamandoci alla biblioteca per consegnarci una cesta che conteneva prodotti d’uso casalingo e qualche prodotto alimentare. Tra questi, una benedetta confezione di burro”

A cena, Daniil e sua sorella Anna riuniti via internet, hanno potuto così gustare il loro piatto di purè: una pietanza preparata dalla mamma, in Moldova e dalla nonna, in Ucraina.

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Oggi aiutare un bambino ucraino in fuga dalla guerra, significa tenere viva la sua speranza che la guerra non è l’ultima parola della sua vita e che anche per lui ci sarà un futuro sereno nella sua terra.
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