Bolivia: gli istituti sono pieni di minori in attesa di adozione. Anche le istituzioni iniziano ad accorgersi

La missione di Ai.Bi.G. in Bolivia? Ha lasciato un’onda lunga fatta di energia, positività, voglia di coinvolgere i ragazzi adottati. Ed è giusto che lo si sappia anche da noi, in Italia.

A battere sul ferro caldo è l’emittente boliviana Laser 98, sulle cui frequenze si parla di adozione, abbandono, accoglienza. Se ne cura l’associazione Familias del Corazon, composta da genitori adottivi di La Paz, con un appuntamento settimanale, tutti i giovedì dalle 10 :00 alle 11:00, per la durata di un mese.

Ospiti d’onore in radio: si è addirittura presentata l’avvocato Susy Zuñiga, del SEDEGES, il Servizio Dipartimentale delle Gestioni Sociali dell’area di La Paz.

Zuñiga ha affermato: “Le leggi sono chiare, è possibile adottare legalmente. Ma lo zoccolo duro è la lotta contro  molti  ‘miti’. Alcuni di questi sostengono che sarebbe meglio scegliere il bambino, che dovrebbe essere molto piccolo, che non si deve coinvolgere la propria famiglia nell’adozione, che è bene tenere nascosta al minore la verità su di lui”.

Cambiare una cultura non è facile, mettersi negli occhi di un bambino e bambina è molto diffiile nel nostro contesto culturale. Molti tra i  futuri  genitori adottivi non hanno il coraggio di inginocchiarsi di fronte al loro futuro  figlio, per guardarlo negli occhi. Gli istituti in Bolivia sono strapieni di minori in attesa, la Bolivia ha bisogno di cuori che si aprano all’accoglienza. Le leggi ci sono, e sono chiare: mancano solo ‘cuori  aperti’ a una giusta e corretta accoglienza d’amore”, ha concluso Susy Zuñiga.