Bolivia: nell’ufficio di un ministro sotto la foto di Che Guevara a parlare di adozioni internazionali

Giuseppe Salomoni, Vice Presidente di Ai.Bi. pochi giorni fa ha incontrato durante una missione in Bolivia, la Vice Ministra Boliviana delle Pari Opportunità Karina Marconi Ticona per cercare di  convincerla a riaprire le adozioni internazionali sul Paese.  AiBi News lo ha intervistato.

Come è nato questo incontro e perché era per voi cosi importante?

Uno dei motivi principali della missione del gruppo di Ai.Bi. in Bolivia, era sicuramente l’incontro con la Vice Ministra per le pari opportunità, Karina Marconi Ticona.

Essenzialmente erano due le ragioni per le quali tale incontro era essenziale: cercare di sensibilizzare le Autorità sui benefici dell’adozione internazionale e favorire i rinnovi degli accordi “Marco” che, dal 2005, sono fermi.

Già in passato avevamo incontrato come Ai.Bi. le autorità ma c’erano state fatte solo promesse e nessun fatto concreto.

Chi era presente all’incontro?

Durante la visita, oltre me, c’era mia figlia Tatiana che è la prima ragazza boliviana adottata con Ai.Bi.,  Marco Carretta, coordinatore di Ai.Bi.G., l’associazione dei giovani adottati di Ai.Bi. , alcuni giovani care leavers e un ragazzo boliviano, Carlos, adottato 25 anni fa da una coppia di Bergamo che ora lavora con una Ong italiana come ingegnere Biomedico. Insieme alla Ministra c’era anche l’assessore legale dell’ufficio adozioni internazionali del Vice Ministerio per le pari opportunità.

Come si è svolto il colloquio?

Dopo aver parlato in generale di Ai.Bi.  e del nostro lavoro in Bolivia ho lasciato la parola ai giovani, a mia figlia, a Marco e a Carlos perché sono loro la “testimonianza vivente” di quel che succede ai bambini boliviani quando sono adottati con responsabilità, amore e affetto. Sono loro i protagonisti dell’adozione e chi meglio di loro può parlarne?

Dopo i racconti di vita di Tatiana, di Carlos e di Marco, Grover, un care leavers che era con noi, ha pronunciato una frase che ha lasciato tutti senza fiato.. “perché lo Stato mi ha tolto il diritto di essere figlio?”. A tali parole siamo rimasti tutti toccati, anche la Ministra.

Qual è stata la reazione della Ministra dopo le testimonianze dei ragazzi?

In un primo momento sembrava essere molto rigida, dura. Ci ha fatto notare subito che il Vice Ministerio per le Pari Opportunità non si occupa soltanto dell’infanzia e che molti problemi sono stati ereditati dai precedenti Governi.

Ci ha enunciato la sua poca fiducia negli Enti che si recano in Bolivia per adottare poiché la paura è sempre quella che l’adozione venga utilizzata per il traffico d’organi dei bambini.

Tutti noi abbiamo cercato di rassicurarla ricordandole che gli Enti  che hanno firmato la convezione dell’Aia sono costantemente seguiti dal proprio Governo e che devono seguire delle norme specifiche che tutelano il minore.Sicuramente dopo i racconti dei ragazzi, la Vice Ministra si è sciolta e l’atmosfera è diventata meno tesa.

Come si è concluso l’incontro?

Sul tema del rinnovo degli accordi “Marco”, la Viceministra ha detto che il Governo non è contrario, ma che si stanno coinvolgendo più istituzioni al fine di analizzare il tema in maniera dettagliata.

Sicuramente ci sono buone probabilità di cambiamento e ci sarà sicuramente un prossimo incontro prima della fine dell’anno.

Alla termine dell’incontro, tutti ci siamo salutati con un bacio e abbiamo fatto una foto ricordo sotto il quadro di Che Guevara!!!

Ho concluso la visita dicendo che, come il Che affermava che “al ritorno di un lungo viaggio svolto non era più lo stesso di quando era partito” anche io dopo la mia prima adozione, sono diventato un uomo nuovo, diverso.