Bonus sconfitti dalla burocrazia: il male dell’Italia!

Che sia per comprare un PC, per avere 500 euro da spendere in libri e cinema o per ottenere un rimborso delle onerose spese di adozione, i bonus e gli incentivi statali finiscono spesso per non essere utilizzati, perdendosi tra difficoltà tecniche, burocrazia e incomprensioni

Da sempre è il nemico che ogni genitore adottivo e ogni ente autorizzato all’adozione internazionale ben conosce, responsabile di notti insonni, migliaia di telefonate, risme di fogli stampati e firmati… Quante coppie hanno rinunciato al loro sogno o hanno subito anni di ritardo per colpa della lenta e farraginosa burocrazia, o per via di qualche burocrate ottuso?
Ora, i conti con tutto questo pare li stiano facendo anche milioni di italiani, potenziali destinatari di miliardi di euro di bonus e agevolazioni che, invece, per la maggior parte finiscono per rimanere inutilizzati.

Tanti bonus, tutti frenati dalla burocrazia

Ultimamente, per cercare di far fronte alle difficoltà della pandemia, di iniziative di questo tipo ne sono nate anche di più, con il risultato che anche di più sono i soldi stanziati e mai utilizzati. Vediamone qualche esempio sei più eclatanti.

Il bonus vacanze: nonostante le continue proroghe per poterlo utilizzare (non per poterlo richiedere) a fine agosto in mano agli italiani risultavano ancora 350 milioni di euro da spendere. Ma se si guarda ai fondi stanziati in origine (2,4 miliardi) tutte le richieste arrivate sono state coperte con circa un quinto dei soldi. Il resto… è tutto risparmio per lo staso. Come detto, c’è ancora fino a fine anno per spendere i voucher già ottenuti, ma tre mesi non cambieranno lo scenario finale.

Assegno per i figli: nato già u po’ zoppo, visto che quello che le famiglie aspettavano è l’assegno unico universale, che dovrebbe partire a gennaio, l’assegno per i figli che si può richiedere da inizio luglio ha una platea potenziale di 1,8 milioni di famiglie, ovvero tutte quelle con figli che finora non hanno avuto accesso agli assegni per il nucleo familiare. Ebbene, a due mesi dal lancio, le richieste arrivate erano solo 352 mila, di cui quelle effettivamente pagate erano 193 mila (fonte il Messaggero). Le domande, va ricordato, possono essere presentate ancora, ma dopo settembre non sarà più possibile recuperare i mesi arretrati ma verranno pagati solo quelli dall’inoltro della domanda in poi

Bonus PC: anche in questo caso le domande sono ancora aperte, ma a 10 mesi dall’avvio delle richieste per ottenere 500 euro di incentivo per passare a una connessione a banda larga e comprare contestualmente un device per la navigazione, i fondi impiegati sono meno della metà di quelli stanziati (46,9%)

Questi non sono che tre esempi, dei più recenti, che mostrano le difficoltà nell’usufruire delle misure pensate per aiutare i cittadini. Cittadini che, visti i tempi non economicamente rosei, si può facilmente immaginare non rinuncino agi aiuti a cuor leggero o perché non interessati, ma perché frenati dalle difficoltà tecniche nel richiederli, dai paletti a volte molto stretti che limitano in realtà la platea di chi può accedervi e, soprattutto, per la grande burocrazia che rende tutto più complicato, tanto la richiesta quanto l’ottenimento di bonus e rimborsi.

Comunque, le occasioni per vedere se le cose cambieranno non mancano: il bonus rubinetti fino a 1000 euro è pronto a partire con l’arrivo dei decreti attuativi; l’ecobonus per le auto ha cambiato un po’ le regole per provare a rilanciarsi; il bonus TV può già essere richiesto dal 23 agosto; il bonus terme da 200 euro non piace molto al nuovo governo ma arriverà a breve; il Superbonus del 110% è sicuramente tra i più complessi e “burocratici”, tanto che, a luglio, solo il 20% dei 18 miliardi stanziati erano stati utilizzati. Tempo, però, c’è ancora, ma se non impostazione e burocrazia rimarranno queste, pare difficile pensare che le cose possano cambiare.