Cina. Un luogo di accoglienza in cui imparare a diventare figli

I bambini della Casa Vittorino Colombo vorrebbero delle nuove piante: le prenderemo quando avrete imparato i nomi di tutte quelle che già ci sono – dicono le tate. E, così, i bambini si mettono a studiare!

La Casa di Accoglienza  Vittorino Colombo è stata fondata da Ai.Bi. nel 2012 allo scopo di dare un aiuto concreto ed efficace ai bambini affetti da disabilità provenienti dall’Istituto di Assistenza all’Infanzia della città di Xi’An.

Un luogo di accoglienza in cui imparare

Nella Casa, questi bambini non solo possono godere di un clima più familiare, ma possono anche essere seguiti da esperti che verificano periodicamente le loro condizioni modificando, e se necessario integrando, la loro fisioterapia.
Molti sono stati, nell’arco degli anni, i bambini che hanno beneficiato di questo servizio, ma tanto ancora si può fare.

Durante il mese di agosto è successo un episodio molto bello e significativo: dopo che i bambini hanno a lungo insistito per comprare dei cactus visti in una bancarella lungo la strada, le tate hanno dovuto trovare loro una sistemazione, visto che non potevano stare in posti dove i più piccoli avrebbero potuto pungersi toccandoli e, allo stesso tempo, le mensole della terrazza erano già completamente occupate da altre piante che hanno bisogno di luce diretta.

Tata Liu e Tata Zhang hanno quindi detto ai bambini che non avrebbero comprato altre piante fino a quando non avessero dimostrato di aver imparato tutti i nomi di quelle che già si trovavano sul balcone. Inoltre, i piccoli avrebbero dovuto imparare come prendersi cura di ogni tipo di pianta e fiore, quanta acqua dare e quando. Grazie a questo stratagemma, le tate hanno stabilito un momento della giornata in cui tutta la Casa si raduna sulla terrazza per una piccola lezione di botanica, alla fine della quale i bimbi sono chiamati a rispondere a delle semplici domande, al motto di “Se a fine mese dimostrerete di aver imparato a prendervi cura di queste… forse potremo prendere una piantina nuova!”