Repubblica Democratica del Congo. Strage di civili e studenti nel Sud Kivu

La violenza armata distrugge scuole, ospedali e villaggi. Migliaia di sfollati senza cibo né rifugio

Un’ondata di violenza devastante ha colpito il Sud Kivu, nella Repubblica Democratica del Congo, non lontano dalla zona del Nord Kivu dove hanno sede gli orfanotrofii con i quali Ai.Bi. collabora. Gli scontri tra i miliziani nazionalisti Wazalendo e i ribelli filo-ruandesi M23-Afc hanno causato decine di vittime civili, tra cui numerosi bambini. Il dramma si è consumato nel territorio di Walungu, in particolare nei villaggi di Ikoma, Izeke, Kanyola, Mulamba e altri. Tutto questo a pochi giorni dalla firma dell’accordo tra RDC e Ruanda che è stato salutato dei più come il primo passo verso la “pace”. Evidentemente, al di là dei discorsi di facciata, buoni per firmare accordi davanti alle telecamere, tradurre tutto questo sul terreno è decisamente più complicato.
La notizia dell’accordo aveva aperto degli spiragli di speranza, ma gli episodi di violenza che si verificano rendono la vita ancora molto incerta, specie per i bambini abbandonati che sono i più vulnerabili in queste circostanze.

Una tragedia silenziosa

A denunciare quanto accaduto nel Sud Kiwu (e che in maniera più o meno violenza chissà in quanto posti ancora accade, nel silenzio di tutti) è il movimento Sursaut Patriotique, che ha parlato di una “tragedia silenziosa”. “Diversi studenti sono stati uccisi, alcuni mentre si trovavano nelle aule scolastiche, altri mentre fuggivano dalle violenze”, ha dichiarato John Ilunga, attivista del movimento. Le scuole, un tempo rifugi sicuri, si sono trasformate in teatri di morte.
Oltre alle vittime, si registrano danni materiali ingenti. L’ospedale di Kanyola è stato parzialmente distrutto da un incendio, lasciando la popolazione senza cure mediche. Migliaia di persone sono in fuga, senza cibo, acqua o riparo, mentre si aggrava la crisi umanitaria. “La vita è sospesa”, avverte il movimento, che segnala un aumento della malnutrizione e della carestia.
Il conflitto, in una delle regioni più fragili del Congo, mette ulteriormente a rischio l’accesso all’istruzione, alla sanità e alla terra, alimentando una spirale di violenza e disperazione.

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