Convenzione dell’Aja sulla protezione dei minori: l’Italia rischia misure di infrazione

commissione europeaSi è tenuto oggi a Bruxelles uno degli incontri sollecitati dal Consiglio dell’Unione Europea che sta spingendo gli Stati membri dell’Unione a ratificare con urgenza la Convenzione dell’Aja del 1996 sulla protezione dei minori. Nell’incontro è stato discusso lo stato di avanzamento dei lavori per la ratifica della Convenzione: confermata l’attivazione di Spagna e Regno Unito mentre l’Italia non ha dato alcuna garanzia sull’effettivo svolgimento della procedura interna per la ratifica.

Dov’è l’Italia dei diritti?

Il nostro paese, membro storico dell’Unione Europea, Paese che vanta una tradizione giuridica consolidata in materia di diritti umani nonché culla di una cultura caratterizzata anche da accoglienza e solidarietà e che dovrebbe essere il punto di riferimento degli altri Stati in materia di diritti dell’infanzia, fa un grosso scivolone e così facendo rischia una procedura di infrazione dinanzi alla Corte di Giustizia dell’Unione europea.

Con la Decisione 2008/431/EC il Consiglio dell’Unione Europea aveva autorizzato di Stati membri a ratificare la Convenzione nell’interesse dell’Unione entro il 5 giugno 2010. E la Commissione europea, che ha seguito e partecipato attivamente allo scambio di informazioni sullo stato delle ratifiche nazionali a dicembre 2009 e aprile 2010, oggi ha richiamato fermamente gli stati membri a finalizzare la ratifica ricordando che la decisione del Consiglio dell’Unione Europea é vincolante.

La Commissione considera questa Convenzione estremamente importante per la protezione dei diritti dei minori nelle situazioni di “custodia” di tipo internazionale e che coinvolgono più Stati.

Adesso la Commissione Europea dovrà decidere quali misure adottare e, se constaterà effettivamente una inerzia da parte degli Stati membri oppure la mancanza di volontà di procedere alla ratifica, potrà provvedere anche in riferimento all’art. 258 TFEU (trattato di Lisbona) attivando una procedura specifica contro la violazione dei trattati che prevede una fase giudiziale dinanzi alla Corte di Giustizia e che potrebbe anche comportare una sanzione pecuniaria per il mancato rispetto del diritto comunitario