Coronavirus. La tragedia dei bambini rimasti senza famiglia: l’allarme dell’Unicef

Anche se è troppo presto per stimare il numero di bambini orfani o abbandonati a causa della pandemia, secondo l’Unicef l’adozione non viene contemplata come possibile soluzione

 Come in tutte le crisi, i bambini più vulnerabili sono esposti a maggiore rischio di perdere le cure dei genitori. Questo a sua volta aumenta il loro rischio di essere affidati a forme di assistenza alternativa inadeguate”. Così ha sottolineato Henrietta Fore, direttrice Unicef, parlando del dramma dei bambini rimasti orfani di uno o di entrambi i genitori a causa del coronavirus.

A riportarlo è l’Osservatore Romano.

“È troppo presto per stimare il numero di bambini orfani o abbandonati a causa della pandemia – ha spiegato la Fore – ma il picco di morti in alcuni Paesi comporta che molti bambini già vulnerabili agli impatti del covid affrontino un ulteriore stress emotivo e problemi di protezione”.

“È vitale –  ha continuato la direttrice Unicef- che i governi forniscano alle famiglie il sostegno emotivo, pratico e finanziario di cui hanno bisogno. Allo stesso tempo dobbiamo lavorare per sostenere un sistema in cui i bambini privati delle cure dei genitori possano essere affidati a membri della famiglia allargata e non collocati in sistemi di assistenza alternativa inadeguati”.

Quello lanciato dall’Unicef è un allarme da non sottovalutare.

Anche Ai.Bi. nei giorni scorsi era tornata nuovamente sull’argomento, sottolineando l’urgenza di agire per la tutela dei minori soli e abbandonati, ( QUI e QUI) considerata la IV emergenza umanitaria del XXI secoloEsistono già alcuni rapporti in cui si stimano essere 400 milioni i bambini senza famiglia e il coronavirus di certo non aiuta.

E qualora la famiglia allargata non voglia o non posso farsi carico del minore, cosa accadrebbe al bambino rimasto solo?

“Fa specie – interviene Marco Griffini, presidente di Ai.Bi. – Amici dei Bambini – che Unicef non consideri assolutamente fra le varie possibilità da mettere in campo quella dell’adozioneanche internazionale, laddove non esistano i presupposti per un inserimento nella famiglia allargata, sempre qualora esista e sia disponibile ad adottare l’orfano”.

“Chi è rimasto orfano – continua Griffini- ha diritto a ritornare figlio, non ad essere assistito per tutta la vita o in situazione di affido permanente. Se i genitori non ci sono più, se la famiglia allargata non lo vuole o non è in grado di adottarlo, il suo diritto di essere figlio deve prevalere su ogni forma di assistenza”.