Cosa bisogna fare se si risulta positivi al Coronavirus? Come curare il Covid a casa

Necessario un saturimetro per tenere d’occhio la saturazione, che non deve essere inferiore al 95% a riposo e al 93% sotto sforzo

Cosa bisogna fare se si risulta positivi al Coronavirus? Innanzitutto non bisogna farsi prendere dal panico ed evitare di assaltare i pronto soccorso, che devono invece essere lasciati liberi per chi ne ha davvero ha bisogno: infatti, come noto, la grande maggioranza dei positivi è asintomatica o paucisintomatica e solo una minima percentuale, tra il 5% e l’8%, necessita realmente di un ricovero ospedaliero. In questi casi, dunque, è opportuno curarasi a casa, con l’assistenza del medico di base. L‘infettivologo dello Spallanzani di Roma, Emanuele Nicastri, si è rivolto, dalle colonne de IlGiornale.it, direttamente ai “carissimi medici di medicina generale“, con una serie di consigli su come assistere i pazienti a domicilio.

Così, “per identificare chi ha bisogno del ricovero – si legge nell’articolo – è necessario uno stretto monitoraggio dei parametri vitali. In particolare della saturazione periferica di ossigeno di base, accettabile sino al 95%. Va monitorata anche la saturazione da sforzo sub massimale con il test del cammino di sei minuti, accettabile al 93% Indicatori ottimali per il giovane adulto. Nel paziente anziano con altre patologie le soglie cambiano un poco verso il basso. Nicastri raccomanda di non allontanarsi troppo da quei valori”. La saturazione può essere monitorata attraverso l’acquisto di un saturimetro, uno strumento che serve a misurare l’ossigenazione nel sangue e che può essere acquistato in farmacia.

Cosa fare se si è positivi al Coronavirus. Curare anche l’alimentazione

Qualora positivi al Coronavirus e nel caso ci si possa curare a casa, è importante “mantenere l’attività fisica e non stare coricato a letto, meglio seduto. Curare l’alimentazione: frutta, verdura, spremute di agrumi, yogurt, kefyr, pesce di lisca, perché il possibile sforzo ventilatorio rappresenta per i muscoli respiratori l’equivalente di una maratona per i muscoli degli arti inferiori. Il paziente disteso a letto deve coricarsi a pancia sotto, pronazione. Perchè? Serve a reclutare bene gli alveoli polmonari senza la compressione esercitata dal peso della gabbia toracica. Meglio niente barba: compromette l’efficacia delle mascherine per il supporto respiratorio”.

Importante il capitolo relativo ai farmaci. Quali somministrare? Sicuramente “paracetamolo (tachipirina, ndr) con febbre superiore a 38 o dolori articolari o muscolari senza superare le dosi massime terapeutiche: quattro grammi ogni 24 ore, ma in soggetti sottopeso anche meno. Tutto il resto della terapia in questa fase non ha alcuna evidenza scientifica anzi in alcuni casi è dannosa, avverte Nicastri”.

Cosa fare se si è positivi al Coronavirus: il cortisone, quando usarlo

Relativamente al cortisone, Nicastri ne sconsiglia l’uso nei primi sette giorni di malattia e “in assenza di desaturazione, perché in questa fase prevale la replicazione virale e il cortisone potrebbe ritardare o ridurre la risposta immune del paziente”. Se, però, “il paziente desatura di base o dopo sforzo, allora il medico deve consigliare il ricovero. In questa fase il setting ideale è l’ospedale non il territorio. È necessario eseguire esami ematici, TAC, RX o ECO toracica, emogasanalisi, e iniziare le terapie specifiche per questa fase che è caratterizzata da una iniziale risposta immune paradossa. Sarà poi il team ospedaliero a valutare se prescrivere cortisone, eparina a dose profilattica o terapeutica, ossigeno e Remdesevir come da indicazioni dell’Agenzia del Farmaco AIFA”.