Cosa significa trovare un lavoro a tempo indeterminato per una mamma in difficoltà familiare?

Una storia di pazienza, di attesa, di riscatto e fiducia verso il futuro. Le difficoltà del Covid, una mamma in difficoltà per la lontananza dai figli più grandi… Poi, l’isperata richiesta di un lavoro e il sospirato contratto a tempo indeterminato. Per ricominciare a costruire il puzzle di una nuova vita

Quando l’abbiamo conosciuta la prima volta, il suo sogno era quello di trovare un lavoro.
Jenny lavora da sempre, si è sempre alternata in posti diversi, per poche ore alla settimana e senza mai un contratto.
È arrivata da noi con la piccola Sofia in un alloggio per l’autonomia. Aveva già fatto un cammino in comunità e aveva bisogno di concludere il percorso per poi poter vivere da sola con sua figlia.

Un lavoro per i figli grandi rimasti nel Paese d’origine

Il lavoro, per Jenny, è davvero importante, non solo per sé, ma anche per i figli maggiori che ha lasciato al suo paese d’origine. A causa del Covid, ha dovuto interrompere ogni lavoretto che svolgeva e, quindi, per tanti mesi, non ha più potuto mandare i soldi a casa. Il mandare soldi ai suoi ragazzi la faceva sentire “più mamma” nei loro confronti.
Il caso, la provvidenza o forse un disegno scritto da qualche parte a noi inaccessibile ha fatto sì che una famiglia di “nostri” vicini di casa stesse cercando una persona che potesse aiutarli nelle faccende domestiche. Oltre al lavoro in sé, per Jenny è davvero importante ottenere un contratto di lavoro, così da poter avere il permesso di soggiorno di lunga durata e regolarizzare la sua posizione qui in Italia.

Prima una mamma in difficoltà… Poi la gioia negli occhi di tutti

Jenny si vergognava di parlare di questa sua necessità ai possibili datori di lavoro, pertanto è stata accompagnata nei primi colloqui in modo da poterla aiutare a esprimere questa sua esigenza e a farsi conoscere al meglio.
La collaborazione ha avut inizio. Jenny si è fatta conoscere, si è mostrata puntuale, precisa e responsabile.
Una sera, tornata dal lavoro, ci ha comunicato, tra le lacrime, che il periodo di prova si era concluso molto bene e il suo datore di lavoro l’aveva assunta a tempo pieno e, soprattutto indeterminato!

Non si possono descrivere quei momenti: la gioia negli occhi di Jenny; quella negli occhi di sua figlia Sofia solo nel vedere la sua mamma così felice. Ma anche la gioia negli occhi nostri.
Le abbiamo chiesto come volesse spendere questo suo primo stipendio: una parte è per i suoi figli. Il resto sarà per il suo futuro.
Il giorno dopo ha chiamato per prendere appuntamento per la richiesta di permesso di soggiorno per motivi di lavoro.
Oggi, finalmente, vediamo Jenny rilassata. È serena. I pezzi di quel puzzle che è ora il suo progetto di vita li ha tutti in mano: piano piano, la figura comincia a prendere forma.