Così il Governo Renzi ha deciso la morte dell’adozione internazionale: fecondazione eterologa gratis a tutti, nessuna riforma per l’accoglienza dei minori stranieri abbandonati

renzi-cdm350La linea del governo è ormai chiara: avanti a tutta forza con l’eterologa, stop alla riforma dell’adozione internazionale. Il 7 agosto è la data dell’esame in Consiglio dei ministri del decreto Lorenzin, nuovo step della marcia trionfale dell’eterologa italiana. Un altro passo per dare al nostro Paese una legge sulla fecondazione eterologa. Un solo articolo e un allegato, i dettagli saranno chiariti dalle linee guida.

Ma una cosa è certa: l’eterologa nostrana sarà rimborsata dallo stato. Al momento c’è uno stanziamento di 10 milioni di euro ma la cifra è ritenuta gravemente insufficiente, con costi reali per lo Stato che si stimano nell’ordine delle centinaia di milioni di euro. Centinaia di milioni di euro che aggraveranno un bilancio statale già precario. In tempi di recessione gli effetti negativi, c’è da scommetterlo, non saranno risparmiati agli italiani.

Resta il fatto che un sistema di rimborsi a copertura dei costi è stato previsto, seppure dietro il pagamento di un ticket regionale, analogamente a quanto accade per la fecondazione omologa. E a rendere ancor più tutelata la pratica, si aggiunge il fatto che l’eterologa sarà inserita nei cosiddetti LEA, i livelli essenziali di assistenza. Una legge che blinda l’eterologa come metodo di fecondazione sostenuto dallo Stato. Ma a che prezzo? Il prezzo di una scelta politica deliberata di “abbandonare”, è il caso di dirlo, l’adozione internazionale e chi si batte per garantire a ogni bambino abbandonato il diritto a una famiglia.

Sepolta sotto mesi di buoni propositi di Renzi e degli esponenti di punta del suo governo, come il ministro Boschi, la riforma dell’adozione internazionale è stata evidentemente ritenuta un problema e non un’occasione per far trionfare in Italia la bandiera della giusta accoglienza. I minori stranieri abbandonati sembrano essere stati abbandonati due volte, la prima dai genitori biologici, la seconda dallo Stato italiano che preferisce investire sul figlio da assemblare, in una logica che rispecchia il moderno concetto di dittatura del desiderio, che tutto esige e tutto crea a proprio piacimento.

Troppe grane con l’adozione, troppo problematici i “figli di nessuno”: bambini grandi per i quali è difficile trovare una famiglia, i cosiddetti “special needs” bambini delicati che hanno bisogno di un’iniezione in più d’amore, minori gravemente ammalati di un male tremendo e spaventoso: “l’abbandono”.

Del “creato” chi se ne curerà? Chi risponderà al grido di una realtà che già esiste e chiede di essere accolta?  Chi proprio vuole rispondere a queste domande adottando un bambino abbandonato, paghi per questo “sfizio”.