Covid: da lunedì 28.06 stop alla mascherina all’aperto ma attenzione alla variante Delta. E in autunno terza dose di vaccino

Per combattere la variante Delta, la mascherina, all’aperto, si può togliere ma solo se è garantito il distanziamento. De Luca, in Campania, tiene alta l’attenzione e vieta anche la vendita di alcolici. Mentre a fine anno arriverà la terza dose del vaccino

Calano i contagi, diminuiscono i divieti… Tutte notizie positive, che, però, rischiano di far passare, anche senza volerlo, un messaggio sbagliato: la Covid-19 è tutt’altro che sconfitta e, per quanto ci si possa prendere qualche libertà in più, bisogna mantenere la guardia molto alta.

Mascherina via, ma solo all’aperto e se c’è distanziamento

È in questo senso che la fine dell’obbligo di indossare le mascherine crea più discussioni: non tanto per l’efficacia del dispositivo (all’aperto, mantenendo il distanziamento, è ormai acclarato che le possibilità di contagio sono bassissime), quanto perché la decisione potrebbe suonare nella mente dei cittadini stanchi come un “liberi tutti”. E così non è.

Come ha ancora una volta sottolineato il Ministro Roberto Speranza, la mascherina rimane uno strumento necessario e imprescindibile per combattere il contagio e bisogna comunque portarla sempre con sé per utilizzarla al chiuso o anche all’aperto laddove non sia possibile mantenere le distanze.

Vuole procedere con ancora maggiore cautela Vincenzo De Luca, Presidente della Regione Campania che, da maestro della dialettica quale è, ha aperto la consueta diretta social del venerdì con un perentorio “In Campania la mascherina sarà obbligatoria all’aperto”.

La Campania vieta la vendita di alcolici dalle 22 alle 6

In realtà, non è del tutto così, nel senso che l’ordinanza regionale non si discosta da quanto dettato dal Ministero, semplicemente specifica più nel dettaglio tutte le occasioni in cui la mascherina rimane obbligatoria anche all’aperto: “In ogni luogo non isolato come per esempio nei centri urbani, nelle piazze, sui lungomari nelle ore e situazioni di affollamento, nonché nelle file, code, mercati o fiere e altri eventi, anche all’aperto, nonché nei contesti di trasporto pubblico all’aperto quali traghetti, battelli, navi”. In poche parole: in tutte le occasioni in cui non è possibile garantire il rispetto del distanziamento. Ovvero, esattamente ciò che ha detto il Ministero.

Dove De Luca effettivamente rilancia è nel divieto di vendita, dalle 22 alle 6, “di bevande alcoliche di qualsiasi gradazione, da parte di qualsiasi esercizio commerciale e con distributori automatici”. A cui si associa il corrispettivo divieto di consumo di bevande alcoliche “nelle aree pubbliche ed aperte al pubblico”.

Contro la variante Delta, entro fine anno si farà la terza dose di vaccino

A preoccupare più di tutto è la diffusione della variante Delta, estremamente più contagiosa. I primi dati hanno mostrato che una vaccinazione completa garantisce una certa copertura, ma si tratta di studi su numeri molto contenuti e, soprattutto, non è detto che dopo la “Delta” non si presentino ulteriori varianti.
Partendo da questi presupposti, e rassicurando sul fatto che la priorità rimane comunque quella di completare il ciclo vaccinale delle due dosi per la più alta percentuale di popolazione possibile, il ministro Speranza ha affermato che con ogni probabilità in autunno si dovrà procedere a un terzo richiamo, che dovrebbe garantire una maggiore copertura proprio nei confronti delle varianti del virus. In quest’ottica l’Italia ha già iniziato a muoversi per provvedere all’acquisto di ulteriori dosi di vaccino di concerto con l’UE