Covid, ancora lui! Come salvarsi dal contagio in vacanza

Il grande rialzo dei contagi causati dalla variante Omicron 5 mette a rischio l’estate di 30 milioni di italiani. Dalle mascherine ai vaccini, i consigli degli esperti su come difendersi

Probabilmente in tanti si erano illusi che il Covid fosse ormai diventato un brutto ricordo i cui risvolti nel presente, seppure presenti, non fanno più paura. Invece, la variante Omicron 5 sta costruendo uno scenario che sembra aver riportato tutti indietro nel tempo a oltre un anno fa. Cinque regioni (Basilicata, Calabria, Liguria, Sicilia e Umbria) hanno raggiunto la soglia di allerta per gli ospedali, con l’Umbria, in particolare, che ha dei parametri che con le vecchie regole l’avrebbero fatta rientrare in zona arancione. E il picco dell’ondata è ancora lontano, visto che gli esperti indicano il 15 luglio come data nella quale verrà raggiunto il plateau.
Come se non bastasse, all’orizzonte ha fatto capolino già una nuova variante, che ancora viene chiamata informalmente “variante indiana” e sembrerebbe responsabile dell’aumento dei casi nel Paese, con una contagiosità ancora maggiore.
In tutto questo, alla preoccupazione per la malattia si somma quella, molto umana, che il Covid possa rovinare le vacanze, da tanti sognate come “le prime” dopo il Covid e che, invece, saranno le ennesime “con” il Covid in circolazione.

Mascherine e vaccini per difendersi dal Covid in estate

Una grande differenza rispetto al passato, però, c’è, e sono gli strumenti e le conoscenze che oltre due anni di lotta con la pandemia ci hanno consentito di sviluppare.
Diversi esperti hanno dato i loro consigli su come difendersi al meglio dal contagio e non rovinarsi l’estate (e la salute). Al centro del dibattito, ancora una volta, ci sono le mascherine, con il governo che ha sostanzialmente allentato molto le situazioni in cui è ancora obbligatoria, ma che, secondo il virologo dell’Università Statale e direttore sanitario dell’Ospedale Galeazzi di Milano Fabrizio Pregliasco, andrebbero usate “come gli occhiali da sole: quando serve!”. Per esempio in caso di assembramenti e, soprattutto, se si assiste (o ci si trova con) persone fragili. Oltre. naturalmente, se si avverte una sintomatologia respiratoria.
Anche sui mezzi pubblici le mascherine sono molto utili, perché è vero che davanti a questa variante così contagiosa il loro apporto rimane abbastanza limitato, ma comunque – sottolinea Pregliasco: “Riducono la possibilità di contagio del 20 – 30%”.
L’arma di difesa principale, naturalmente, rimane il vaccino, soprattutto in ottica autunno, quando dovrebbe arrivare il richiamo per tutti gli over 50 con vaccini aggiornati contro la variante Omicron.
In attesa di questo ulteriore step di protezione, i soggetti più a rischio (oltre a quelli fragili) rimangono i 3,4 milioni di italiani che ancora non sono vaccinati, cui si aggiungono i 2,2 milioni di bambini sotto i 2 anni per i quali un vaccino approvato in Europa ancora non c’è.
Sulla stampa si parla addirittura di “30 milioni di italiani a rischio contagio”, perché nel conto rientrano anche i 5,3 milioni che hanno fatto la seconda dose da oltre 6 mesi e i 19,7 milioni che da oltre 6 mesi hanno fatto la terza.

Stare il più possibile all’aperto è un’ottima arma contro il Covid in estate

Anche Carlo Signorelli, docente di igiene e sanità pubblica all’ospedale San Raffaele di Milano, ha dato i suoi consigli per difendersi dal virus in vista dell’estate. Come raccontato a Repubblica, prima di tutto bisognerebbe evitare il più possibile i luoghi al chiuso: discoteche, bar e ristoranti sono luoghi ideali per il Covid, a maggior ragione non indossando la mascherina.
Anche treni e aerei sono luoghi a rischio, radunando molte persone insieme a distanza ravvicinata. Teoricamente, sottolinea Signorelli: “La mascherina Ffp2 blocca il 95% dei virus che si possono essere in un ambiente”. Certo: se tutti la indossano, la protezione è maggiore, perché si ha come una doppia barriera”. Quando la si toglie, per esempio per mangiare, un aiuto potrebbe venire dagli impianti di aerazione dei mezzi e degli ambienti, che non a caso in tanti hanno indicato come una priorità in vista delle riapertura delle scuole a settembre.