Dopo l’Adozione, ora, l’Affido… tutto merito di nostro figlio…

Evvai, avrò un fratellino part time, vivrò con lui tutto il tempo possibile e saremo felici!”

Capita non di rado, che una coppia, dopo essersi aperta all’accoglienza, sperimentando la gioia dell’adozione, senta l’esigenza, dopo qualche anno, di mettere a disposizione di altri minori tutto quell’amore incamerato, rendendosi disponibile anche all’accoglienza affidataria.

Diventare famiglia affidataria dopo l’adozione, secondo Elisa Sciommarello, psicologa e psicoterapeuta di Ai.Bi. è possibile, lo ha spiegato in una news QUIL’importante è dare voce ai figli, coinvolgerli in questo importante cambiamento che richiederà un processo di riorganizzazione dei ruoli, degli spazi e dei ritmi di vita in funzione delle esigenze del nuovo arrivato.

A volte capita, poi, che sia proprio il figlio a chiedere di aprirsi all’accoglienza affidataria, rendendo il tutto, ancora più bello e ricco di significato. Proprio come ci racconta questa mamma adottiva di Ai.Bi!

“Nostro figlio ci chiedeva spesso di fare qualcosa per altri bambini in difficoltà. Parlandone privatamente, mio marito ed io, abbiamo cercato di prendere tempo e non sapevamo se fosse davvero giunto il momento per un secondo figlio.

Poi, durante una chiacchierata a cena, ascoltando al TG una notizia sulla condizione dei minori nel mondo, ci è sembrato il momento di dirgli che non ce la sentivamo di adottare un altro bambino. Ma nostro figlio ci ha stupiti: “perché pensate solo all’adozione? Ci sono tante forme di accoglienza che possiamo valutare. Perché non l’affido?”

Ci siamo guardati meravigliati di fronte a tanta apertura (proprio da parte sua, che ha passato alcuni anni in affido nel suo Paese, prima di entrare nella nostra famiglia, e di certo non è stata una esperienza fantastica, da quel che era riportato nel suo dossier!).

Perché non diventiamo famiglia affidataria? Possiamo condividere, anche per un breve tempo, se serve, tutto quello che abbiamo qui, anche solo guardando questa tavola piena di “benddiddio” (come dice lui).

Spiazzati, ma felicissimi, abbiamo concordato e nel giro di pochi giorni abbiamo subito contattato il CASF centro affidi e solidarietà familiare del nostro Comune.

Oggi, dopo un periodo di formazione e di attesa, siamo stati chiamati per la presentazione di “un caso” come lo hanno chiamato i Servizi.

Riferendolo a nostro figlio, ha esclamato: “Evvai, avrò un fratellino part time, vivrò con lui tutto il tempo possibile e saremo felici!”

Saggezza e resilienza di un ragazzino adolescente, rinato con l’adozione e che ci insegna ad aprire ulteriormente la nostra vita.

Chi fosse interessato a conoscere meglio l’istituto dell’affido o a partecipare ad uno dei corsi di formazione organizzati da Ai.Bi. per diventare famiglia affidataria QUI