Egitto, altra ecatombe in mare: si temono 400 vittime. Già trovati 2 bambini morti: ma quante altre mamme staranno piangendo i loro figli dispersi?

migranti-naufragio-barcone-in-libia-la-sequenza-675Basta una semplice sottrazione per rendersi conto che, probabilmente, in queste ore si sta facendo i conti con la più grave tragedia del Mediterraneo del 2016. A fronte dei 600 migranti presenti sull’ultima imbarcazione naufragata al largo dell’Egitto, le persone tratte in salvo fino a questo momento sarebbero 105. Al massimo 150, secondo le fonti più ottimistiche. Il bilancio dei dispersi – che  di ora in ora rischia sempre più di tramutarsi in quello dei morti – sarebbe quindi di 350-400 vittime.

L’ennesima ecatombe del mare è avvenuta a 12 chilometri a est della città egiziana di Motobes, dove un barcone carico di migranti è affondato con il suo carico di speranze, trasformate improvvisamente in disperazione. Il portavoce della provincia di Kafr al Sheij, Ahmed al Loz, parla di 105 persone tratte in salvo, di cui 100 trasferite in ospedale. Un po’ più alto (150) il numero dei superstiti recuperati dai mezzi di soccorso, secondo il sindaco di Motobes, Ali Abdelsatar. Sono 42 invece i corpi senza vita recuperati, tra cui anche quelli di 2 bambini.

Non è ancora chiaro dove il barcone fosse diretto. Alcune testimonianze dei sopravvissuti avrebbero parlato dell’Italia. Il che è probabile visto che, a seguito della chiusura della rotta balcanica, i profughi provenienti dal Mediterraneo orientale sono tornati a tentare la traversata della fascia centrale del Mare Nostrum, partendo dalle coste libiche ed egiziane. Questo proverebbe anche il numero enorme di migranti caricati dagli scafisti sul barcone. Sempre più spesso, infatti, i trafficanti stipano centinaia di persone su navi da pesca vecchie, superando di gran lunga la capacità massima di queste imbarcazioni. Con rischio sempre più alto di naufragio e, quindi, di morte. Lo dimostra il dato fornito a inizio settembre dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, secondo cui, negli ultimi 12 mesi, le persone disperse o annegate nel Mediteraneo sono state 4.176. Tra uomini, donne e bambini ci sono quindi in media 11 vittime al giorno.

Il mare sta diventando sempre di più un luogo in cui i bambini, anziché giocare, trovano la morte. Amici dei Bambini vuole impedire tutto questo. Vuole ricordare a tutti che #Amaresigioca, come canta Nino Frassica nel suo spot a favore della campagna Bambini in Alto Mare di Ai.Bi. Con essa, vogliamo realizzare il primo ospedale pediatrico totalmente al sicuro, sotto una collina, in Siria. Aiutando così i bambini di questo martoriato Paese a trovare le cure necessarie nella propria terra, senza doversi imbarcare alla volta di un Europa che rischiano di non riuscire a raggiungere. Per vincere questa sfida, è necessario anche il tuo aiuto: fino al 3 ottobre dona 2 euro con un sms oppure 2 o 5 euro con una chiamata da rete fissa al numero 45507 per la campagna Bambini in Alto Mare.

 

Fonte: Avvenire