Etiopia: La lotta di una famiglia Americana per salvare i bambini “maledetti”

Roseville California – Un ex imprenditore edile americano insieme a sua moglie sta portando avanti una significativa battaglia in Etiopia per porre fine ad un barbaro rituale tribale che vede i genitori uccidere i propri figli perché accusati di essere “maledetti”.

“Per svariate ragioni molti bambini vengono accusati di essere maledetti” spiega Levi Benkert, che si è trasferito nel 2009 in Etiopia per cercare di salvare i bambini “maledetti” dalla morte.

I bambini nati con lievi difetti fisici vengono uccisi dai membri di tre tribù nel Sud dell’Etiopia perché considerati dei portatori di sfortuna”, continua allibito Levi Benkert. “Le tribù utilizzano il termine “Mingi” per descrivere queste tipologie di bambini, considerati sporchi o impuri”.

Benkert si era recato in Etiopia per 2 settimane nel Marzo 2009 dopo aver sentito una notizia relativa all’uccisione dei bambini Mingi. “Non potevo credere che ciò fosse vero. Pensavo si trattasse di un’esagerazione giornalistica, invece era tutto reale”.

Benkert, nel corso del tempo, scoprì non solo che ciò che aveva sentito era vero ma anche che sono più di 800 bambini Mingi ogni anno ad essere uccisi dalle stesse tribù.

In seguito alla crisi del mercato immobiliare Usa, la coppia insieme ai suoi 3 bambini,si trasferì in Etiopia nel maggio 2009 con la nascente operazione di salvataggio chiamata “ Drawn from water” (salvati dall’acqua), chiamata così perché molti bambini venivano gettati nelle acque del fiume che scorre all’interno dell’area tribale.

Fino ad oggi “Drawn from water” ha salvato 32 bambini Mingi in meno di due anni, compreso una bimba di 21 mesi i cui genitori avevano riempito la bocca di fango per soffocarla appena nata. La bambina è stata strappata al pericolo da un membro della tribù che lavorava per l’organizzazione e in seguito adottata dai Benkerts, che le hanno dato il nome di Everly.

“Alla nascita venne considerata Mingi perché i genitori non avevano ucciso una capra per annunciare l’arrivo della bambina; così decisero di ucciderla subito”.

Secondo Jessie Benkert, la moglie di Levi, fortunatamente le giovani generazioni appartenenti alla tribù hanno iniziato ad acquisire consapevolezza sull’assurdità di questo barbaro rituale.

La signora Benkert è convinta che “Drawn from the water” possa insegnare alle tribù che i bambini devono essere amati, non ha importanza in che modo.

Purtroppo le adozioni dei bambini Mingi sono estremamente difficili per questioni legali e culturali. “Drawn from Water” sta cercando di ovviare a questo problema e attualmente gestisce attualmente due orfanotrofi con il supporto delle donazioni provenienti dal sito dell’associazione.

Vuoi saperne di piu?

Visita il sito www.drawnfromwater.org/