Eccesso di ansia e premure fanno male al futuro dei giovani

Famiglia. E se la causa dei problemi di gestione dello stress e di salute mentale dei nostri figli fossero i ‘genitori elicottero’?

Un articolo raccoglie una serie di approfondimenti internazionali sul tema del disagio mentale e della risposta ai problemi della vita nei giovani del nostro tempo, mettendo in evidenza la loro bassissima capacità di resistere allo stress e di affrontare le difficoltà che si pongono loro davanti

Il motivo? L’ipotesi di un’epidemia di ‘helicopter parenting’, ovvero di quei genitori ansiosi e sempre prodighi che stanno troppo vicini ai loro figli e si sostituiscono a loro nell’affrontare tutti gli ostacoli, specialmente a scuola

Eccesso di ansia e premure fanno male al futuro dei giovani‘Genitori elicottero’: sarebbero proprio loro, secondo l’ipotesi lanciata da un recente articolo dell’Huffington Post, i principali ‘artefici’ del disagio mentale e psicologico che sta travolgendo il mondo giovanile della nostra epoca. Un problema che travalica confini di nazioni e continenti, per accomunare in generale un’intera categoria di famiglie con figli. Parliamo di quelle mamme e papà che vivono eccessivamente vicino ai loro pargoli e li aiutano a superare tutti gli ostacoli, spesso ‘facendo’ direttamente al loro posto, soprattutto – ma non solo – in ambito scolastico.

Se gli abusi e l’incuria subiti durante l’infanzia sono strettamente correlati ai disturbi legati alla salute mentale e all’abuso di droghe in età adulta, sembra che siano i bambini appartenenti al ceto medio-alto ad avere dei genitori elicottero, mentre “più della metà delle indagini sui maltrattamenti (53%) condotte in Ontario nel 2013, vede coinvolta una figura di accudimento principale che vive in difficoltà socioeconomiche”, come ha comunicato una recente relazione della Ontario Association of Children’s Aid Societies.

In un’intervista a Julie Lythcott-Haims pubblicata sul LA Times, anche l’ex decano delle matricole della Standford University osserva che questa crisi legata alla salute mentale “di solito riguarda le famiglie medio o alto-borghesi, con tempo e denaro a disposizione. Operai, tute blu, famiglie indigenti: qui i genitori non dispongono dei mezzi per indirizzare l’infanzia dei propri figli. Si preoccupano di cose fondamentali come il cibo e un tetto sulla testa. I miei colleghi dei centri di formazione professionale non assistevano a questo fenomeno. Lì gli studenti sanno come fare affidamento solo su se stessi“.

Oggi, pertanto, sarebbero fin troppi i genitori del ceto medio-alto che, inavvertitamente, stanno danneggiando la salute mentale dei loro figli, e i risultati sono evidenti nelle statistiche citate. Quando i genitori credono che viziare i figli e farli crescere nella bambagia significhi dare loro amore, causano un danno involontario.

I bambini devono imparare a ragionare con la propria testa, risolvere i problemi da soli, gestire lo stress e superare le avversità. Le competenze, le abitudini e l’atteggiamento che apprendono durante l’infanzia dovrebbero prepararli ad una vita adulta sana e realizzata.

Sfortunatamente, quando i genitori sono così ansiosi da fare troppo per i figli, anche dopo che questi hanno superato i vent’anni, i ragazzi non sviluppano mai la forza necessaria a fare i conti con la vita di tutti i giorni.

Da tutto quello che ho osservato – scrive ancora l’autrice dell’articolo – mi sembra chiaro che la causa dell’attuale crisi di salute mentale sia questo tipo di genitorialità, animata dalle migliori intenzioni ma deleteria, che rende i nostri ragazzi incapaci di affrontare gli anni dell’istruzione post-secondaria e l’ambiente lavorativo.

Quello dei genitori elicottero è diventato un fenomeno così spaventosamente comune che adesso anche le scuole, di tutti i gradi, stanno cavalcando l’onda. Persino gli enti governativi hanno adottato questo approccio sbagliato, con il caso recente di un padre single, Adrian Crook, a cui è stato vietato di mandare a scuola i figli sui mezzi pubblici senza supervisione.

La soluzione a questo problema? Per l’autrice dell’approfondimento non è semplicemente aumentare il numero di servizi offerti ai giovani. La società non potrà permettersi i costi di questa crisi, sia per quanto concerne l’assistenza richiesta per questi ragazzi, sia per il grado devastante di disabilità che ne deriverà.

Le soluzioni palliative, di qualsiasi tipo, perdono di vista l’obiettivo. Come in ogni crisi legata alla salute, dobbiamo concentrarci sulla prevenzione.

Dobbiamo educare i genitori alle insidie dell’approccio ‘elicottero’, e mostrare loro quanto sia importante fare un passo indietro e permettere ai figli di sviluppare capacità, atteggiamenti e abitudini necessari per il loro benessere e il successo futuri.

Se ci limitiamo ad affrontare il problema in modo superficiale, senza cercarne la causa ultima, la crisi legata alla salute mentale che stiamo affrontando non farà altro che peggiorare, e questo è un esito che non possiamo proprio permetterci.

Fonte: HuffingtonPost