Fase 3 Coronavirus. C’è il nuovo decreto. Riaprono parchi, aree giochi e centri estivi

Un po’ di ossigeno ai bambini. Andrà comunque mantenuta la distanza di almeno un metro. Ecco cosa si potrà fare

Il decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri per la Fase 3 dell’emergenza Coronavirus è stato pubblicato. Sono quindi ufficiali le nuove regole che scatteranno da lunedì 15 giugno 2020. Regole che, finalmente, danno un po’ di respiro anche ai bambini, i grandi ignorati nelle prime due fasi dell’epidemia. Tra le riaperture, infatti, si segnala anche quella dei parchi e delle aree giochi, che sono aperti a tutti, anche ai minori della fascia 0-3 anni. Andrà comunque mantenuta la distanza di almeno un metro ed è vietato l’assembramento.

Fase 3 Coronavirus. Con il decreto dal 15 giugno riaprono i centri estivi

Riaprono, inoltre, i centri estivi per i minori, mentre l’attività sportiva sarà sempre consentita con la distanza di almeno due metri. Sono consentite inoltre le competizione sportive di interesse nazionale a porte chiuse, oltre alla riapertura su tutto il territorio nazionale di palestre, piscine, circoli sportivi rispettando il distanziamento. Via libera anche alle attività degli stabilimenti balneari, purché si svolgano con l’approvazione della regione di riferimento e il rispetto dei protocolli di distanziamento e sanificazione. Eccezion fatta per gli esami di maturità, restano invece sospese le scuole e le attività didattiche di ogni ordine e grado, mentre rimangono la didattica e gli esami universitari a distanza.

Fase 3 Coronavirus. Cosa cambia con il decreto dal 15 giugno per gli spostamenti

Relativamente ad altre attività, l’accesso nei luoghi di culto e le funzioni religiose avvengono nel rispetto dei protocolli siglati con le comunità religiose, mentre i musei sono aperti nel rispetto dei protocolli di sicurezza. Per i viaggi da e per l’estero, è prevista la quarantena eccetto che per i cittadini dei Paesi Ue, dell’area Schengen, del Regno Unito, di Andorra, Principato di Monaco, San Marino e Vaticano, per il personale viaggiante, diplomatico, sanitario, per i lavoratori transfrontalieri. Chi entrerà in Italia per lavoro, urgenza o per motivi di salute non deve fare la quarantena se rimane per un periodo inferiore a 5 giorni. Fino al 30 giugno, comunque, i viaggi sono consentiti solo da e per i Paesi Ue, Schengen, Regno Unito, Vaticano, San Marino, principato di Monaco e Andorra.