Festa della donna. 8 marzo: Draghi torna in pubblico per parlare di donne e Recovery Plan

Con un video mandato alla Commissione Pari Opportunità, il Presidente del Consiglio Mario Draghi sceglie la significativa data dell’8 marzo per un discorso pubblico sul Recovery Plan e il ruolo strategico delle donne

Come ogni anno, in occasione della “festa della donna” (che, forse, se venisse chiamata con la sua vera definizione “La Giornata internazionale dei diritti della donna” sgombrerebbe il campo da tanta retorica) si susseguono le iniziative più disparate per celebrare la ricorrenza.

Anche il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha scelto queta data per il suo secondo discorso pubblico, dopo quello tenuto all’inaugurazione dell’anno giudiziario alla Corte dei Conti. L’intervento, come riporta la Repubblica, è previsto per il pomeriggio dell’8 marzo, quando Draghi manderà un video messaggio alla Commissione Pari Opportunità.

Draghi scegli l’8 marzo

Una scelta non casuale – sottolinea il quotidiano – perché “il rilancio dell’occupazione femminile e la riduzione delle disparità tra uomini e donne sono una questione strategica per il Recovery Plan”. Draghi, infatti, insisterà sul concetto che, senza un pieno coinvolgimento delle donne, la ricostruzione post-Covid non sarà completa.
D’altra parte che il Presidente del Consiglio volesse cambiare passo rispetto al recente passato sulla questione della parità di genere era chiaro fin dal suo discorso programmatico di insediamento al governo, quando sostenne che non serve un generico rispetto delle quote rosa, ma una vera garanzia di parità di condizioni competitive tra generi.
La questione è particolarmente sentita in un Paese come l’Italia, in cui il differenziale retributivo tra uomini e donne è elevato come in poche altre nazioni europee e l’occupazione femminile è al di sotto del 50%. Anche i recenti dati ISTAT hanno certificato come la caduta del tasso di occupazione dettato dal Covid abbia colpito molto di più le donne rispetto agli uomini.

Parità di genere in un progetto a lungo termine

La visione proposta da Draghi, dunque, non mira a interventi una tantum dettati dalle esigenze del momento, ma allarga l’orizzonte nell’ottica di garantire una vera parità di sistema, assicurandosi “che tutti abbiano uguale accesso alla formazione di quelle competenze chiave – digitali, tecnologiche e ambientali – che sempre più permetteranno di fare carriera”.
Anche perché, conclude l’articolo Repubblica, se è vero che la maggior parte delle risorse del Recovery Plan sono previste per la transizione digitale e lo sviluppo sostenibile, questi due settori, in Italia, sono per l’85% appannaggio degli uomini. Dunque, senza interventi di ampia portata, che indirizzino qui l’occupazione femminile, una vera parità di genere rischia di essere impossibile da raggiungere.