“Mi tolgo le ciabatte e cammino a piedi nudi, così non si consumano”… Poi Viola organizzò una grande festa.

woman's-day-2011 350Chiudiamo per un momento gli occhi e cerchiamo di immedesimarci nella vita di Jenisha, una ragazza madre del Nepal, e di immaginare come passa questa giornata …

 

Ore 5: è l’ora di svegliarsi, anche se la notte non ha ancora lasciato il posto al giorno, e l’alba sta illuminando un’altra parte della nostra Terra … apro gli occhi e la prima cosa che vedo è il mio piccolino, Ronak, che ha solo 2 anni, ed è un angioletto. Poi allungo il braccio e sento quanto è fredda l’altra parte della stuoia su cui dormo, per terra. Dormo sola, sola col mio cucciolo, perché il padre quando ha saputo della mia gravidanza non si è più fatto vivo. Ci ha abbandonati. Ma la vita va avanti e ora vivo per il mio bambino. Sono costretta a svegliarlo, anche se è prestissimo. Gli sciacquo il viso con un po’ di acqua fredda, purtroppo non ho il sapone…qui costa molto e non posso permettermelo. Gli do il poco latte che mi è rimasto nel seno e un pezzo di pane avanzato il giorno prima e via. Andiamo. Ci incamminiamo per uscire dal nostro villaggio, Jadibuti, uno dei più poveri del Nepal, e ci dirigiamo verso l’affollatissima capitale Kathmandu. Mi tolgo le ciabatte e cammino a piedi nudi, così non si consumano.

Ore 7: Arriviamo al Centro di accoglienza diurno “Society for Solidarity of Children” detto anche PAANI. È un centro per me molto importante senza il quale non potrei più vivere! È una struttura creata da un’associazione italiana, Ai.Bi., che si occupa di tanti bambini e di tante famiglie in difficoltà. Qui lascio il mio piccolo per quasi tutto il giorno. Nel centro può giocare, conoscere altri bambini, avere un pasto, e se è malato addirittura visite mediche. È una vera fortuna per me! Se non ci fosse, sarei costretta a lasciare il mio piccolo chissà a chi, e finirebbe a girovagare come gli altri bambini di strada per la città, prendendo per mano i turisti e chiedendo loro l’elemosina. No. Io per il mio Ronak voglio di più.

E la cosa più importante è che un giorno, fra qualche anno, qui potrà studiare, imparare a leggere e scrivere…beato lui! Se solo avessi avuto anch’io la possibilità di farlo … ciò che più mi spiace sarà non poterlo aiutare a fare i compiti…che umiliazione…!

Ore 8: arrivo al lavoro. Faccio le pulizie in una casa molto grande, bella lussuosa. Qui in Nepal o sei povero da non avere neanche l’acqua in casa o sei ricchissimo con enormi villoni. Io faccio quello che posso, guadagno molto poco ma ha la speranza un giorno di cambiar vita… non so come, ma lo farò per il mio piccolo!

Ore 16: torno al centro PAANI ed incredibilmente … c’è una festa! Non ne avevo mai visto una! Ci dicono che è per la festa della donna, per celebrare tutto quello che noi facciamo per il mondo, per le nostre comunità, per i nostri figli. Ringrazio di cuore le persone che lavorano lì, e loro ci dicono che dobbiamo ringraziare una ragazza che si chiama Viola e che vive lontano, in Italia. Lei tramite internet ha deciso di farci questo fantastico regalo … ho le lacrime agli occhi… quanta bontà, quanta solidarietà! Oggi è davvero una giornata stupenda!

 

Se anche tu vuoi rendere speciale il giorno della donna per una madre nepalese, puoi farlo!

Con una mimosa virtuale potrai regalare a Jenisha un kit per il suo Ronak: sapone, spugna, dentifricio, asciugamano e spazzolino…perché l’igiene è importante! E costa poco, solo 15 euro! Oppure potrai assicurare viste pediatriche a tutti i bambini del nostro centro con 25 euro. O, ancora, regalare riso, latte, carne e frutta per un mese per il sostentamento dei piccoli (50 euro)! Infine, potrai offrire borse di studio per Jenisha e le altre ragazze de centro, perché escano dall’analfabetismo e possano aiutare i loro figli a studiare!

La nostra mimosa “speciale”: una donazione per le ragazze madri del Nepal.