Gli sprechi dell’adozione internazionale: il caso dell’Agenzia della Regione Piemonte

In questi giorni abbiamo pubblicato una proposta di spending review per eliminare gli sprechi relativi alle adozioni internazionali.

Oggi vogliamo focalizzare un aspetto specifico, quello relativo agli enti pubblici autorizzati all’adozione internazionale. Un esempio particolarmente negativo di inefficienza è quello dell’ARAI piemontese, l’Agenzia Regionale per le Adozioni Internazionali.

La questione fu sollevata per tempo da Ai.Bi., che indirizzò un esposto alla Corte dei Conti del Piemonte evidenziando il fatto che l’Agenzia è stata istituita per legge regionale (n. 30/2001) con denaro pubblico.

Si tratta infatti di uno spreco di denaro, essendo già presenti nella Regione 19 enti autorizzati all’adozione internazionale. La legge n. 184 del 1983 e successive modifiche – attualmente in vigore – prevede infatti, all’articolo 39 bis, la costituzione di enti pubblici per l’adozione internazionale, amministrati da Regioni e Province, ai quali le coppie residenti nel territorio possono rivolgersi per adottare un minore straniero.

Nel caso dell’ARAI i servizi sono dunque aperti agli aspiranti genitori piemontesi, oltre a quelli di Liguria e Val d’Aosta, Regioni che hanno siglato una specifica convenzione con il Piemonte.

Dai dati di bilancio del 2011 risulta però che la Regione Piemonte ha finanziato l’ente pubblico ARAI con un milione di euro, destinati al funzionamento dell’Agenzia.

L’utilizzo dei fondi regionali per le adozioni internazionali è senz’altro meritevole, ma il problema è che questi fondi non sono utilizzati in maniera efficiente. Le adozioni internazionali realizzate dall’ARAI nel 2011 sono state 33: una quota troppo bassa, se paragonata con le performances degli enti privati nel 2011.

Sarebbe estremamente interessante sapere come ARAI ha speso i fondi stanziati, ma non è possibile farlo, visto che il Bilancio consuntivo dell’Agenzia non è disponibile sul suo sito web. In tal senso la invitiamo a renderlo disponibile per consultazione.

Purtroppo però, finché l’attuale legge sulle adozioni internazionali rimarrà in vigore, questa inefficienza persisterà, con il rischio che anche altre Regioni creino delle nuove Agenzie in un panorama in cui gli Enti sono già troppi e andrebbero semmai ridotti. Ecco un motivo ulteriore per procedere a una spending review.