Haiti: 1,5 milioni di persone vivono in campi per sfollati

FRANCE HAITITrascorsi sei mesi dal terremoto che devastò Haiti, “rimangono molte lacune e altrettante sfide”; si legge in una nota dell’agenzia dell’ONU per i Rifugiati UNHCR.

“All’apice dell’esodo circa 2,3 milioni di persone erano costrette a vivere lontano dalle proprie case. Oggi 1,5 milioni di sfollati continuano a vivere in insediamenti spontanei e la maggior parte si trova a Port-au-Prince e nei dintorni.”

Anche la situazione dell’infanzia rimane critica. Da una recente indagine di Terres des Hommes emerge che negli istituti di Haiti 7 bambini su 10 avrebbero un genitore o un parente, eppure continuano a essere assistiti in queste strutture senza che sia tenuta viva la loro relazione familiare.

Prima del sisma si contavano oltre 300mila minori fuori dalla famiglia, di questi erano 20mila quelli già dichiarati adottabili ospiti dei 200 centri di assistenza haitiani.

A cinque mesi dal terremoto le autorità locali hanno imboccato una strada di apertura nei confronti delle adozioni internazionali per garantire una famiglia a migliaia di orfani e minori abbandonati. L’Institut du Bien-être sociale et de Recherches (IBESR) – l’autorità haitiana preposta a regolamentare l’adozione internazionale – ha informato i governi dei Paesi di accoglienza dei minori haitiani che nei prossimi mesi potranno essere accettate le nuove domande di adozione per i bambini haitiani già dichiarati adottabili prima del terremoto o per i minori che hanno perso i loro familiari a seguito del sisma.

E’ al vaglio del Senato il testo della nuova legge sulle adozioni, anche se non è noto l’iter di approvazione della norma visto il momento di instabilità politica che sta vivendo l’isola.