Identità di assoluta autonomia e impegno per la tutela dell’ordinamento democratico

gandolfiniRiportiamo di seguito il testo del comunicato diffuso, in data 18 marzo 2016, dal comitato “Difendiamo i nostri figli”, in cui si ribadisce che il sodalizio non si riconosce in alcun partito politico e che il suo scopo fondamentale è quello di dare voce alle famiglie italiane, “oggi offese da progetti di legge che non le aiutano, non le proteggono, anzi le mortificano equiparandole di fatto a qualsiasi forma di convivenza affettiva”. Sul piano politico, ricorda il comitato, già dalle prossime tornate elettorali “Difendiamo i nostri figli” sarà impegnato a difendere l’ordinamento democratico, distinguendo opportunamente tra i partiti e gli uomini che “hanno coraggiosamente scelto di farsi rappresentanti/sostenitori” delle famiglie e quelli che invece hanno “ignorato o combattuto” le istanze del popolo delle famiglie.

“In data 17 marzo ho ricevuto ed accolto l’istanza di autosospensione dal Comitato nazionale DNF di Mario Adinolfi, Gianfranco Amato e Nicola Di Matteo, in coerenza con lo Statuto, che prevede l’incompatibilità per chi ricopre cariche istituzionali o partitiche. È stata una decisione presa dopo una attenta valutazione dei fatti, ma assolutamente necessaria per sgombrare l’orizzonte da confusioni di ruoli e da strumentalizzazioni in ogni direzione. Il Comitato nazionale non si riconosce in nessun partito e ribadisce la propria identità di assoluta autonomia, confermando la vocazione a grande movimento di popolo con il compito di riunire e dare voce alle famiglie italiane, oggi offese da progetti di legge che non le aiutano, non le proteggono, anzi le mortificano equiparandole di fatto a qualsiasi forma di convivenza affettiva. Lo stesso naturale e sacrosanto diritto di ogni bimbo di avere una madre ed un padre viene dolorosamente ignorato a vantaggio di oltraggiosi quanto inesistenti diritti di coppie “omogenitoriali”, con la relativa abominevole pratica dell’utero in affitto.
Nei prossimi mesi sarà compito del Comitato indicare – senza fare sconti a nessuno e nel massimo rispetto della libera scelta di ciascuno – i partiti e gli uomini di partito che hanno coraggiosamente scelto di farsi rappresentanti/sostenitori delle nostre istanze, e con altrettanta chiarezza, quelli che ci hanno ignorato o combattuto. Lo faremo già a partire dalle prossime elezioni amministrative e con l’attenzione puntata al referendum di ottobre, ove la posta in gioco non è affatto economica o di snellimento burocratico (abolizione del Senato elettivo o del CNEL), bensì di tutela dell’ordinamento democratico, concretamente messo a rischio da imposizioni autoritarie personalistiche, come ci ha insegnato la vergognosa vicenda del bavaglio imposto al confronto democratico, attraverso il “maxiemendamento” e il voto di fiducia, su una legge di enorme valore etico. A tutti ricordiamo il grido levatosi dal Circo Massimo: “Ci ricorderemo!”