Il percorso congiunto servizi sociali e enti autorizzati: l’idoneità sostanziale

Entriamo nel merito di uno dei punti chiave dell’articolato di Legge presentato a Monte Colombo lo scorso 29 agosto: il passaggio da un’idoneità formale rilasciata dai Tribunali ad un’idoneità sostanziale rilasciata dai Servizi Sociali al termine di un percorso congiunto con gli Enti Autorizzati.

Oggi l’idoneità viene rilasciata in modo anacronistico dai Tribunali per i Minorenni sulla base della relazione stesa dai Servizi Sociali disponendo eventuali colloqui di approfondimento con la coppia aspirante adottiva. Nessuna delle due realtà, Tribunali e Servizi, ha però adeguata conoscenza diretta della realtà delle adozioni internazionali e dei suoi repentini cambiamenti.

Inoltre le due istituzioni molto spesso non dialogano tra di loro ed è così tutt’altro che inusuale che il Tribunale esprima valutazioni differenti rispetto a quelle dei Servizi mettendo in discussione valutazioni talora assolutamente positive. In questo modo il rilascio dell’idoneità diventa una sorta di “roulette”.

Il sistema comporta poi un ulteriore problematica: gli Enti Autorizzati entrano in gioco solo dopo l’ottenimento dell’Idoneità con il rischio di rimetterla in discussione quando la coppia messa di fronte alle reali difficoltà dell’adozione non trova la forza di affrontarle. Questo perché non vi è stata alcuna forma di formazione e preparazione preliminare volta a creare consapevolezza nel portare avanti la scelta di adottare.

Con la proposta di Ai.Bi., viceversa l’Ente Autorizzato è coinvolto fin dalle primissime fasi della procedura mettendo a servizio delle coppie, ma anche dei servizi sociali, la propria effettiva esperienza della realtà dell’adozione internazionale.

L’idoneità diviene così il risultato di un processo di accompagnamento congiunto che vede coinvolti insieme i Servizi sociali e gli Enti autorizzati. In particolare i Servizi, e non più i Tribunali, saranno responsabili del procedimento, come avviene negli altri Paesi europei.

Attraverso dei protocolli tra i Servizi e l’Ente Autorizzato saranno stabiliti i percorsi informativi e formativi e acquisite le informazioni personali, familiari e sanitarie che confluiranno nella relazione finale.

Quella così rilasciata sarà una idoneità sostanziale e non solo formale. Servizi ed enti saranno un punto di riferimento costante della coppia e non avranno l’obiettivo della “selezione” basata su criteri astratti ma piuttosto quello della valorizzazione della coppia che ha deciso di accogliere un figlio non suo.