Il Sindaco di Lampedusa scrive ad Alfano: “Ministro, non è ora di intervenire?”

Giusi-Nicolini200Se il gioco di parole – visto l’argomento: i profughi – non richiamasse ben altri mercati e traffici illegali, si potrebbe quasi dire che il Ministro degli Interni Alfano stia facendo “orecchie da mercante”.

Perché non passa giorno, ormai, senza che qualcuno non lanci l’allarme per la situazione critica in cui versa il Centro di Primo Soccorso e Accoglienza di Lampedusa. Questa volta, ad alzare la voce in maniera decisa è la persona forse più titolata di tutte a esprimere il profondo disagio di una comunità ferita: il primo cittadino del comune isolano, Giusi Nicolini.

Perché i trasferimenti vanno a rilento? Perché ancora stamattina ci sono 440 persone in un posto che ne può ospitare 250?” si chiede la Nicolini, che registra anche le prime proteste da parte di alcuni ospiti del centro. “Fosse dipeso dall’amministrazione di Lampedusa, quelle persone sarebbero già alloggiate nelle case e negli alberghi del Paese.”

La voce del sindaco si unisce a quella di tante altre organizzazioni, fra cui Ai.Bi., Amici dei Bambini, che di recente ha stipulato un protocollo operativo con il Comune di Lampedusa per gestire meglio le fasi dell’affido e dell’accoglienza familiare, riguardanti i casi più urgenti di minori stranieri non accompagnati. Dinah Caminiti, la coordinatrice di Ai.Bi. Sicilia, che da oltre un mese segue la situazione sul campo, ha ribadito al quotidiano online Giornalettismo che il centro è al collasso: “Ci dovrebbero esser intorno alle 400 persone. Sono dati non ufficiali, dato che non abbiamo possibilità di entrare. Ci vivono uomini, donne e minori tutti insieme. Ci dovrebbero essere circa otto bagni a fronte di una accoglienza stimata intorno alle 400 persone.”

A nulla, finora, sono serviti gli appelli di Ai.Bi. affinché le autorità prendano provvedimenti; anche la lettera aperta al Presidente della Camera, Laura Boldrini, è rimasta finora senza riscontro.

E’ tutto bloccato: mancano le autorizzazioni a entrare nel centro, valutare i casi più problematici, richiedere i trasferimenti. Tutti permessi che – risalendo la linea di comando – sono, in ultima istanza, di competenza del Ministero dell’Interno.

Ne è ben consapevole, ancora una volta, il Sindaco Nicolini, che nella sua lettera ha anche indicato alcune, possibili misure di emergenza per il decongestionamento del centro: “Ho chiesto al Ministro di provvedere perché, nelle more dei trasferimenti, si garantisca immediatamente un tetto e un letto agli ospiti del Centro, ricorrendo anche alla disponibilità di alloggi turistici presente sull’isola.

Alberghi, case famiglia, conventi. Le strutture disponibili per far fronte all’emergenza non mancano. Forse che il Ministro Alfano non prende provvedimenti perché colto dal proverbiale imbarazzo della scelta?