Insalata in busta addio. Le direttive UE

Un nuovo regolamento dell’Unione Europea sugli imballaggi potrebbe cancellare dagli scaffali dei supermercati l’insalata in busta… e non solo  

Il 7 maggio, nel giorno inaugurale di Tuttofood, fiera dell’agroalimentare a Milano, la Coldiretti ha segnalato che nel nuovo regolamento sugli imballaggi dell’Unione europea “rischia di cancellare dagli scaffali dei supermercati l’insalata in busta”.
La norma prenderebbe di mira anche i cestini delle fragole, confezioni di pomodorini, le arance in rete e le bottiglie magnum di vino.

La segnalazione durante Tuttofood

All’interno della manifestazione milanese Tuttofood, al padiglione 1 stand A13-D34 dove era presente il Salone “Il cibo italiano sotto attacco” per conoscere dal vivo le minacce al Made in Italy a tavola, la Coldiretti ha reso nota la proposta di regolamento sugli imballaggi presentata dalla Commissione Europea.

La nuova norma sul cibo in busta

Il nuovo regolarmente imporrebbe, tra le altre cose, lo stop alle confezioni monouso per frutta e verdura di peso inferiore a 1,5 chilogrammi. Un tipo di imballaggio considerato superfluo come le piccole confezioni di shampoo che si trovano nelle camere degli alberghi.

Nel mirino anche l’imballaggio dei vini

La direttiva imporrebbe anche la standardizzazione delle bottiglie per il vino e la riduzione del loro peso.
Saranno così eliminati il formato magnum e certe tipologie come quelle per i grandi vini invecchiati (per esempio il Barolo e l’Amarone).
Dal 2030, il 10% delle bevande alcoliche avrà imballaggi inseriti in sistemi di riuso.
Mentre dal 2040 la soglia salirà al 25% dei prodotti.

I pericoli della nuova norma

Questa scelta si accompagnerebbe a una serie di problematiche per quanto riguarda gli aspetti igienico-sanitario, ma anche aumenti di conservazione e sprechi, e aumento dei costi per i consumatori e produttori.
C’è un rischia del calo del consumo di prodotti di quarta gamma, come insalate in busta, appunto, e frutta confezionata, già sceso dell’8% per la frutta e del 10% per gli ortaggi nel 2022, con un impatto negativo per quanto riguarda la salute.