Kenya: Una vita spezzata in tenera età

M. e’ una ragazza di 22 anni. E’ stata abbandonata alla nascita chissa’ per quali motivi. Forse la madre e’ morta, oppure non era in grado di prendersi cura di lei o forse ha pensato che in istituto avrebbe avuto una vita migliore. M. ha vissuto tutta la sua vita in un istituto per bambini sieropositivi. Anche lei affetta da questo virus di cui non ha mai avuto la colpa. E’ vero in un paese come il Kenya la sieropositivita’ e’ quasi una normalita’, come avere una bronchite. Solo che non ti lascia mai, ti accompagna durante tutti i passi della tua vita e ti nega tante opportunita’. Per esempio M. non ha mai voluto e potuto essere adottata proprio per la sua sieropositivita’. Le Suore e un prete si sono presi cura di lei e l’hanno aiutata nella sua crescita. Le hanno insegnato ad affrontare lo stigma e sorridere alla vita. Dopo la scuola superiore M. ha frequentato un corso di sartoria e l’istituto stava preparando la sua reintegrazione nella comunita’. Volevano aiutarla ad affittare una stanza e comprarle la macchina da cucire per poter iniziare una piccola attivita’ che le avrebbe garantito una certa autonomia.
Era tutto pianificato e una nuova vita aspettava M., ma circa una settimana improvvisamente ha lasciato questa terra ed ora ci guarda da lassu’. I bambini dell’istituto stanno ancora rielaborando la perdita di M. che era un po’ come un’educatrice per loro e li aiutava nella vita quotidiana. La paura di morire ha preso il sopravvento tra i bambini piu’ grandicelli. Forse ora pensano tutti che di AIDS si muore. Per fortuna non e’ cosi, forse e secondo quanto dicono le suore si muore per il volere di Dio. Siamo vicini all’istituto per la grande perdita.