“L’adozione è un percorso lungo e difficile se una coppia sceglie l’ente giusto, se sceglie quello sbagliato allora …..”

announce_20110322Gentile Marco Griffini,

volevo esprimerLe il mio personale plauso per la proposta di riforma della Legge sulle adozioni da voi presentata.
Ho deciso di scriverLe per testimoniare il mio più sentito ringraziamento per quanto state facendo e per mettermi a disposizione nelle forme e nei modi che riterrete più utili alla vostra associazione, con la nostra testimonianza qualora fosse utile, o dedicando alla vostra causa il mio tempo libero. Mi occupo di comunicazione e raccolta fondi da oltre dieci anni.

Una frase del suo intervento ci ha toccato nel vivo e cioè, intervenendo dopo la dott.ssa Bacchetta, ha detto: “l’adozione è un percorso lungo e difficile se una coppia sceglie l’ente giusto, se sceglie quello sbagliato allora …..”

Mio marito ed io siamo una di quelle coppie che si sono trovate in un percorso adottivo complicato. Abbinati nel novembre del 2009 ci troviamo insieme a altre due coppie oggi a non sapere quando e se questa attesa potrà concludersi. Come diceva la dott.ssa Bacchetta durante il suo intervento, le adozioni internazionali stanno cambiando, i Paesi stanno cambiando. Le coppie e i bambini finiscono per farne le spese.

Le risparmio i dettagli di un percorso folle che ci ha portato, dopo due anni di informazioni inaffidabili, lettere raccomandate all’Ente e esposti alla CAI a decidere di trovare un avvocato in Italia per difenderci dall’Ente e uno in loco per far luce su quanto stava accadendo. Nessun impedimento formale per le nostre pratiche adottive, ci assicurano. Abbiamo scoperto ritardi su ritardi accumulati per imperizia, incapacità, mancanza di controllo, non sta a noi determinarlo se non in sede civile, in un secondo momento.
E da qui la nostra adesione convinta alla vostra proposta di riforma della legge. Perché il percorso adottivo non può e non dovrebbe restare un problema privato delle coppie ma, come giustamente evidenziava Lei, entrare realmente nella politica estera del nostro Paese.
Le parla una coppia che è entrata convinta nel processo adottivo e che ha scelto di farlo con un Ente piccolo perché credeva si potesse essere seri, efficienti e trasparenti seppur nei piccoli numeri. A distanza di oltre tre anni sono stata costretta a ricredermi, l’ho dovuto fare sulla nostra pelle. Non voglio generalizzare, ci sono enti che, seppur con numeri limitati, lavorano e lavorano bene, ma come diceva lei se si capita con quello sbagliato allora sono “guai” . E qui mi chiedo, dov’è la tutela? Per i bambini e per le coppie? Dov’è il controllo dello Stato che ci obbliga ad affidarci agli Enti e poi non vigila e non ha un reale potere di intervento?

Queste e molte altre domande che lei conosce meglio di me e che spero abbiano una risposta soddisfacente dopo la revisione della legge 184. Non per la nostra storia adottiva, ma per quelle coppie e bambini che verranno dopo di noi.
Perché spero che i nostri anni di attesa servano affinché problemi di questo tipo non si ripetano mai più. Oggi una speranza che spero si possa trasformare in legge.

Cordiali saluti

Alessandra Fantuzi