Così, il Tribunale dei Minori di Roma nega una famiglia a due minori di 10 e 11 anni

La prassi, contraria alla legge, in uso presso il Tribunale per i Minorenni di Roma, continua a mietere vittime innocenti. Una coppia aspirante, i coniugi P., lo scorso ottobre non ha accettato la proposta di adottare due fratellini, di 10 e di 11 anni, per via di un vincolo, inserito dal Tribunale nel Decreto di Idoneità in loro possesso, a dover adottare almeno un minore di non più di 10 anni. La coppia si è rivolta a un funzionario del Tribunale, con l’intenzione di chiedere informazioni e ottenere eventualmente l’estensione. Purtroppo, è stato loro risposto dal funzionario che ci sarebbero voluti almeno sei mesi e che non vi era certezza di ottenere l’estensione. In altre parole, passati sei mesi, i due fratellini avrebbero perso il treno. La coppia, spaventata, ha deciso di non proseguire con l’adozione.

E così, il Tribunale per i Minorenni di Roma infrange un altro sogno. Questo accade perché il Tribunale romano – unico caso in Italia – emette per prassi decreti “vincolati”, ossia decreti nei quali viene sempre imposta l’età dei minori che la coppia deve adottare. Ai.Bi. non si stanca di sottolineare le assurdità della procedura italiana: la prassi del Tribunale dei minori di Roma è contraria alla legge, che non pone obbligo alcuno di vincolare l’età dei minorenni, bensì regolamenta la differenza d’età che occorre osservare tra genitori aspiranti e figli adottivi: il solo limite fissato per legge (la L149/2001, modifica successiva alla L183/1983) è una differenza di 45 anni fra genitore e figlio. Ai.Bi. ha depositato in Cassazione un esposto, datato 20 maggio 2011, nel quale lamenta l’applicazione di questa prassi da parte del Tribunale romano, che di fatto pone ulteriori limiti all’adozione. L’indicazione dell’età dei bambini abbandonati è poi spesso solo… indicativa, appunto. Se non presunta. Cosa che fa letteralmente impazzire il lavoro degli Enti.