tribunale di livorno

Livorno. La nuova schiavitù dell’utero in affitto. La famiglia giocattolo creata dalla magistratura in barba alle leggi dello Stato.

Il Tribunale di Livorno e l’adozione inaspettata: il riconoscimento di due bambini nati negli Stati Uniti in qualità di figli di entrambi i papà accende il dibattito e riporta l’adozione sotto i riflettori della politica…

tribunale di livornoFigli di entrambi i loro papà: è la sentenza storica del Tribunale di Livorno, che decide di accettare le richieste dei genitori di rettificare la trascrizione dell’atto di nascita dei bambini. Nati negli Stati Uniti e arrivati in Italia, i piccoli sono ufficialmente figli di due papà, il cui iniziale certificato di nascita, trascritto dall’amministrazione comunale con il solo padre biologico,  subirà un cambiamento.
I piccoli sono figli di entrambi ufficialmente: se da un lato l’Associazione Famiglie Arcobaleno si ritiene soddisfatta ritenendo questo atto un passo avanti per il riconoscimento dei diritti civili delle coppie omosessuali, dall’altro quest’atto è contrario all’ordinamento giuridico italiano che, in materia di adozione, non consente alle coppie unite civilmente né la cd stepchild adoption né l’adozione nazionale e internazionale.

Oltre ad essere contrario all’ordinamento italiano, la rettifica dell’atto di nascita accende il dibattito politico: “se ai giudici non sembrano abbastanza chiare le leggi italiane, scriveremo nella Costituzione che un bambino ha diritto ad avere un padre e una madre” scrive su Facebook il presidente di Fratelli d’Italia e candidato premier, Giorgia Meloni. Il senatore e presidente nazionale Udc Antonio De Poli si rivolge inoltre ai tribunali stessi e accusa:   siamo di fronte a una famiglia giocattolo creata dalla magistratura”.

Una sentenza che fa pensare e riflettere, riaccendendo i riflettori sull’adozione nazionale e internazionale, che finiscono, nuovamente, nelle mani della politica.

Fonte: Il Terreno. Edizione Livorno.