Mancata ratifica Convezione Aja ’96: denuncia per Italia al Comitato ONU

onuL’Italia sta violando la Convenzione ONU sui diritti del fanciullo del 1989 perché non si è dotata ancora di uno strumento per riconoscere la kafala – principale strumento di tutela per i diritti dell’infanzia abbandonata nei Paesi del Nord Africa – nonostante questa sia richiamata nella Convenzione ONU 1989 (articolo 20) e nella Convenzione Aja 1996 (articolo 33).

AiBi ha così inviato una lettera di denuncia al Comitato ONU per i diritti del fanciullo di Ginevra – organismo istituito per verificare il rispetto dei principi della Convenzione del 1989 già ratificata dall’Italia – per sottoporre all’attenzione del Comitato il ritardo con cui le nostre istituzioni stanno affrontando il processo di ratifica della Convenzione de L’Aja del 1996 in pieno contrasto con gli articoli 3,4,5 e 20 della Convenzione ONU.

Ad oggi l’Italia non rispetta il contenuto di questi articoli, pur avendo aderito alla Convenzione sui diritti del fanciullo con una legge nazionale in vigore dal 27 maggio 1991. La Convenzione costituisce uno strumento giuridico vincolante per gli Stati che la ratificano, oltre ad offrire un quadro di riferimento organico nel quale collocare tutti gli sforzi compiuti in cinquant’anni a difesa dei diritti dei bambini.

Una contraddizione evidente, che non ammette giustificazioni.

Basti citare l’esempio della kafala: nell’articolo 20 della Convenzione ONU trova pieno riconoscimento in quanto viene richiamata ufficialmente come strumento per garantire a un minore abbandonato una famiglia. Eppure l’Italia non ha ancora previsto alcun strumento per riconoscere e disciplinare questo strumento di diritto islamico nell’ordinamento italiano, riconosciuto anche nella Convenzione de L’Aja del 1996.

AiBi ha così chiesto al Comitato ONU di Ginevra di emanare un “general comment”, ovvero un documento per approfondire l’istituto della kafala fra quelli di protezione dei minori fuori dalla propria famiglia d’origine. Finora il Comitato ha pubblicato 12 Documenti di questo tipo, di cui l’ultimo sull’ascolto del minore (n. 12), Ai.Bi. ha inoltre chiesto al Comitato di indirizzare una raccomandazione al governo italiano affinché prenda i necessari provvedimenti per riconoscere la kafala.