I bambini di 13 regioni del Marocco s'incontrano per i loro diritti

Marocco. Delegazioni di bambini provenienti da varie regioni del Paese s’incontrano per far valere i loro diritti

Il Consiglio Nazionale dei Diritti dell’Uomo (CNDH) ha organizzato nella capitale marocchina Rabat un incontro in partenariato con l’UNICEF, consacrato alla promozione dei diritti dei bambini

Nel 2017 sono stati 13 gli appuntamenti organizzati dal CNDH per sensibilizzare circa 400 minori al loro diritto all’informazione e alla presa di parola

I bambini di 13 regioni del Marocco s'incontrano per i loro dirittiUna quarantina di bambini e insegnanti di scuole primarie e secondarie di diverse regioni del Marocco e di ambienti sociali diversi, invitati in precedenza a presentare delle raccomandazioni, hanno discusso dei loro diritti in presenza del presidente del Conseil National des Droits de l’Homme (CNDH, Consiglio Nazionale dei Diritti dell’Uomo), Driss EL Yazami e della rappresentante UNICEF in Marocco, Regina de Dominicis.

Durante l’incontro, avvenuto a Rabat, é stato ricordato il principio della partecipazione. Infatti, in ogni società democratica, la Convenzione dei Diritti del Fanciullo gli garantisce il potere di partecipare al processo di costruzione di un meccanismo di ricorso rispetto alle violazioni dei loro diritti e di associarli alla presa di decisioni, soprattutto attraverso l’implementazione, il monitoraggio e la valutazione dei piani di lavoro che li riguardano.

Il diritto alla partecipazione dei bambini e dei giovani è riconosciuto dalla Costituzione marocchina“, ha ricordato Regina de Dominicis, sottolineando che queste concertazioni permettono di gettare “le basi del rispetto di questo diritto” garantito da molteplici articoli della Convenzione dell’ONU.

Il Marocco, che ha ratificato la Convenzione dei Diritti del Fanciullo nel 1993, erige il principio della partecipazione dei bambini in priorità costituzionale“, ha affermato da parte sua Driss El Yazami, facendo sapere che un progetto di legge è attualmente in discussione al Parlamento e che permetterà al CNDH di essere l’istanza di ricorso per i diritti dei bambini a livello regionale e nazionale.

13 INCONTRI REGIONALI, 400 BAMBINI CONSULTATI
I due organismi hanno ricordato che in molti Paesi la parola dei bambini è ignorata: un fatto dovuto a diversi fattori, fra cui la politica condotta, la posizione assegnata al bambino in certe culture, la povertà e l’assenza di strutture che favoriscano il dialogo e gli scambi.

Nel 2017 il CNDH ha proceduto all’organizzazione di 13 incontri in diverse regioni del Marocco, per sensibilizzare i bambini al loro diritto all’informazione e alla presa di parola: che sia a casa, a scuola, nei loro quartieri e villaggi. Il primo ha avuto luogo a Rabat nel novembre 2016 e l’ultimo a Dakhla, nel novembre 2017.

Circa 400 bambini hanno espresso all’equipe del CNDH le loro opinioni e raccomandazioni relative alla promozione dei loro diritti. L’incontro di Rabat ne ha visti protagonisti circa 40, riuniti in una sala conferenze per far sentire le loro voci e fare il punto con i rappresentanti delle due istituzioni.

Dignità, protezione, lotta contro le discriminazioni: i giovani si sono procurati un microfono e hanno condiviso a turno delle raccomandazioni più necessarie e urgenti da realizzare, ma anche alcune esperienze personali. Fra le misure proposte, hanno reclamato un migliore accesso all’educazione, alla salue e agli intrattenimenti, la messa in opera di una scuola pubblica di qualità che rispetti i diritti del bambino a livello del suo stato fisico, dei suoi programmi e dei suoi metodi pedagogici.

Hanno anche sottolineato l’importanza di mettere in opera un ambiente di apprendimento efficace e attento ai loro bisogni, basato sull’uguaglianza delle possibilità e senza discriminazioni, adatto ai bambini in situazione di handicap.

Infine, i bambini vorrebbero un sistema di accompagnamento per chi è vittima di violenza e sfruttamento, le cui libertà sono quotidianamente calpestate.

Tutti diritti di cui almeno in teoria, come accade per gli altri bambini del mondo, i minori marocchini dovrebbero poter beneficiare naturalmente, senza la necessità di reclamarli.

Fonte: Huffpostmaghreb.com