Melita Cavallo: “Non ho mai visto un decreto del genere e non me lo so spiegare”. Peccato che la decisione sia del Tribunale che presiede

M.CavallocASCE’ come se una padrona di casa non sapesse che cosa succede nella sua cucina. E’ questa la sensazione che si prova leggendo le dichiarazioni della presidente del Tribunale dei minorenni di Roma. Melita Cavallo è stata intervistata dal Corriere della Sera riguardo allo sconcertante decreto di idoneità emesso dal Tribunale dei Minorenni di Roma, che subordina l’idoneità all’adozione internazionale rilasciata a una coppia alla condizione di ‘perfettamente sano’ del bambino adottato.

Sollecitata sul caso, la presidente del Tribunale è caduta dalle nuvole. Stando ai virgolettati riportati dal giornalista Francesco Di Frischia, la Cavallo avrebbe dichiarato: «Non ho mai visto una cosa del genere e non me lo so spiegare».

E’ qui si apre un varco a dubbi e perplessità gravi. Che la presidente del Tribunale ignori non solo questo, ma anche tutta una serie, sempre più numerosa, di decreti emessi dall’istituzione di cui è alla guida e che fanno impazzire le coppie?

Non sono pochi i casi di coniugi cinquantenni che si ritrovano- scritta nero su bianco- un’idoneità vincolata all’età del bambino fissata fino a sei anni.

Dopo i primi entusiasmi queste coppie scoprono sulla loro pelle che quei decreti sono dei veri e propri boomerang. Basti un esempio. In sud America di solito un uomo a 50 anni diventa nonno. E’ altamente probabile che le autorità centrali competenti in materia di adozioni non concederanno mai in adozione un bambino piccolo a una coppia così “vecchia”. Così, nonostante il decreto di idoneità, molti faticano a trovare enti disposti a portare avanti le loro pratiche. Rimbalzati da un ‘no’ all’altro, finiscono per perdere tempo e soldi e il rischio di non riuscire ad adottare diventa concreto.

La verità è che decreti vincolanti negano ciò che in teoria sulla carta autorizzano.

Ma in fondo la presidente del Tribunale dei minorenni di Roma è la stessa che- come scritto in un precedente articolo– durante la trasmissione di Rai 3 Geo&Geo ha invitato le coppie ad adottare bambini grandicelli residenti in Italia, ricordando che questi bambini a otto, dieci anni hanno ancora bisogno di coccole e carezze. Peccato che non abbia speso una parola sui bambini che vivono all’estero. Quasi che l’abbandono faccia danni sono in Italia.

I bambini sono bambini ovunque. E dovrebbero vedere riconosciuto, a prescindere dalla residenza, il loro diritto di essere figli. Ancora una volta, il pasticcio è servito. A soffrirne gli adulti, ma soprattutto i minori.