Milano. La fiera dell’utero in affitto non si farà! La manifestazione è stata annullata

La notizia dell’evento, che proponeva la promozione di una pratica espressamente vietata in Italia, aveva suscitato forti polemiche da parte della società civile, tra le quali una raccolta di firme sostenuta e divulgata anche da Ai.Bi.

Si chiamava “Un sogno chiamato bebè” e doveva svolgersi a Milano dal 21 al 22 maggio, quella che è stata soprannominata la “fiera dell’utero in affitto”. La manifestazione ad un mese dalla sua apertura è stata invece cancellata, per essere rinviata di un anno ” ‘a causa – riporta Avvenire – di circostanze al di fuori del nostro controllo’, come fanno sapere gli organizzatori con una newsletter recapitata agli iscritti” .

Un “successo”, al quale hanno certamente contribuito le numerose manifestazioni di dissenso giunte da parte delle istituzioni politiche e dalla società civile, tra le quali una raccolta di firme lanciata sul sito citizengo.org, sostenuta e divulgata anche da Ai.Bi.  a cui hanno partecipato ben 23.352 persone.

“L’annullamento dell’orrenda fiera di bambini su misura – commenta Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia – è una vittoria della legalità e del buon senso comune”.

Si trattava – continua Coghe- di un evento promosso da enti già attivi per la diffusione in Europa dell’utero in affitto, un crimine aberrante. I promotori motivano il dietrofront con circostanze al di fuori del loro controllo, tra le quali senz’altro la petizione popolare di protesta di Pro Vita & Famiglia. Ora il Parlamento trovi con urgenza un accordo trasversale sulle proposte del centrodestra per rendere questa barbara pratica un reato universale punibile ovunque commesso”.

La cancellazione della fiera dei bambini su misura è la vittoria dell’etica e del rispetto della dignità della donna che, come recentemente sottolineato anche dalla Corte Costituzionale, la maternità surrogata offende in maniera intollerabile.