Milano, XI torneo “Amici dei Bambini”: le famiglie diventano tifose nella grande partita contro l’abbandono

logo aldini 2Se sul palco sono saliti i grandi di oggi, in campo, ora, ci andranno i grandi di domani. Come da tradizione, il torneo “Amici dei Bambini” di calcio, dopo la serata di gala – che quest’anno si è tenuta martedì 10 febbraio – con la premiazione di calciatori, dirigenti e allenatori professionisti e non, entra nel vivo con ciò che da sempre rappresenta la vera sostanza del gioco più bello del mondo: il pallone, le partite, i gol. I protagonisti di quest’anno saranno i ragazzi della categoria Esordienti 2002: tutti calciatori in erba che per due mesi, dall’8 aprile al 7 giugno, calcheranno i campi di via Felici Orsini, a Milano, per l’XI edizione del torneo organizzato dall’Unione Sportiva Aldini Bariviera. Un torneo il cui significato va molto oltre quello sportivo: la manifestazione sarà soprattutto un grande evento di solidarietà a favore di Ai.Bi. e dei suoi progetti a favore dell’infanzia più fragile. Di tutto questo parliamo con Massimiliano Borsani, che dal 2003 è presidente dell’Us Aldini.

 

Presidente, ci presenta l’edizione 2015 del torneo “Amici dei Bambini”?

Si tratta dell’XI edizione di questa manifestazione che nel corso degli anni ha attirato l’attenzione di sempre più numerose società sportive, sia dilettantistiche che professionistiche. Quest’anno vi prenderanno parte 24 formazioni giovanili più altre 4 di serie A – Inter, Juventus, Milan e Sassuolo –  che entreranno in gioco nelle fasi finali. Ma per l’anno prossimo stiamo pensando a un ampliamento del torneo per dare la possibilità a sempre più ragazzi di prendervi parte.

 

Il torneo “Amici dei Bambini” non è solo calcio: è anche e soprattutto solidarietà.

Questa iniziativa nasce proprio con l’intento di sostenere Ai.Bi. e i suoi progetti al fianco dell’infanzia abbandonata. Nel corso degli anni abbiamo offerto il nostro contributo ai progetti che via via Ai.Bi. ci proponeva e anche quest’anno gli incassi delle partite saranno devoluti alla vostra associazione e quindi a favore della lotta all’abbandono.

 

Al di là del supporto economico, possiamo dire che il torneo sia anche un’ottima occasione di sensibilizzazione proprio sul tema dell’abbandono?

Certo! Il pubblico che viene ad assistere agli incontri in cui sono impegnati i ragazzini è composto solitamente da genitori, nonni, fratelli dei piccoli calciatori stessi: quindi le loro famiglie. Un torneo organizzato in collaborazione con Ai.Bi. è soprattutto un’occasione in cui un movimento di famiglie, Ai.Bi., parla a tante altre famiglie, quelle dei ragazzi.

 

Lo sport sostiene la solidarietà. Ma la presenza delle famiglie a un torneo di solidarietà può contribuire a una migliore educazione allo sport, che tante volte in Italia è carente?

Nel corso del torneo si parlerà di abbandono e di come alleviare questa piaga, grazie anche alla presenza di una rappresentanza di Amici dei Bambini in occasione di alcune giornate della manifestazione. Sarà di certo un modo per sensibilizzare le famiglie. Inoltre, a livello giovanile, molto spesso i ragazzini sono di esempio per i loro genitori: i brutti episodi che avvengono sui campi di provincia di cui spesso si sente parlare sono quasi sempre scatenati dai genitori, mai dai ragazzi. Un torneo come questo è certamente anche un’occasione di educazione allo sport.

Anche a livelli “alti”, purtroppo, il calcio degenera in episodi che di sportivo hanno ben poco. Recentemente qualcuno ha criticato la scelta di assegnare, nella serata di gala del 10 febbraio, uno dei premi “Amico dei Bambini” all’allenatore della Sampdoria Sinisa Mihajlovic che ha usato metodi troppo duri per rimproverare un suo giocatore al termine di una partita. Che cosa ne pensa?

Ad alti livelli, gli interessi in gioco spesso esulano da quelli strettamente calcistici e la tensione porta a compiere gesti che, umanamente, non si vorrebbero mai mettere in atto. È il caso dell’episodio accaduto al termine di Sampdoria – Genoa proprio a Mihajlovic che da sempre è un esempio di sportività e correttezza, oltre che un ottimo padre di famiglia con i suoi 5 figli.