affido minori stranieri soli in Italia

Minori stranieri non accompagnati, Griffini (Ai.Bi.): “Nostre e loro attese non possono andare deluse”

Incontro oggi alla Camera dei Deputati tra associazioni e istituzioni sulla nuova legge 47/2017, per fare il punto a 6 mesi dall’approvazione e sciogliere i nodi che ne rallentano l’applicazione

affido minori stranieri soli in Italia“Il lavoro congiunto tra associazioni e istituzioni mostra come un Paese può cambiare e migliorare se stesso grazie al reciproco ascolto, al monitoraggio, alla valorizzazione del capitale sociale rappresentato dai cittadini. La dignità e il futuro dei minori stranieri non accompagnati che arrivano in Italia merita tutta l’attenzione possibile. Le nostre attese di cittadini, così come le loro di migranti, non possono andare deluse“: è il commento di Marco Griffini, presidente di Ai.Bi. – Associazione Amici dei Bambini, al termine della giornata di confronto tra organizzazioni e associazioni promotrici della legge 47/2017 per l’accoglienza e la protezione dei minori stranieri non accompagnati e i rappresentanti delle istituzioni. L’appuntamento si è svolto alla Camera dei Deputati ed è stato moderato da Raffaella Milano, Direttrice Programmi Italia Europa di Save the Children Italia. E’ stata l’occasione per fare il punto a 6 mesi dall’approvazione della nuova legge e confrontarsi sugli elementi cruciali per la sua applicazione. Con Ai.Bi. c’erano anche ActionAid, Amnesty International Italia, Asgi, Caritas Italiana, Centro Astalli, C.I.R., CNCA, Emergency, OIM, Terre des Hommes, Save the Children, UNHCR e UNICEF.

Nel nostro Paese, infatti, da gennaio 2017 sono sbarcati 14.579 minori soli, per un totale di 18.491 minori censiti dal sistema di accoglienza italiano. Ma ci sono altre cifre da considerare: come ha spiegato nel proprio intervento Stephane Jaquemet, Delegato dell’Alto Commissariato ONU per i Rifugiati per il Sud Europa, sono circa 65 milioni le persone costrette a lasciare la propria casa: un numero quadruplicato negli ultimi 20 anni. E circa la metà degli sfollati e richiedenti asilo nel mondo sono minori.

L’incontro odierno – aggiunge Griffini – è stato positivo e importante per fare il punto tutti insieme, associazioni e istituzioni, sulle migliori modalità da mettere in campo per accompagnare le nuove figure dei tutori volontari e per cercare soluzioni in grado di sciogliere al più presto tutti i nodi organizzativi che ancora impediscono la concreta applicazione del dettato normativo da poco in vigore. Come Ai.Bi. raccogliemmo oltre duemila disponibilità di famiglie che si erano messe in gioco per dare una mano sull’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati e delle madri sole con bambino. Un patrimonio che ha mostrato il volto di persone che ora aspettano una risposta chiara“.

Proprio il supporto, formativo e non solo, ai tantissimi tutori volontari che hanno risposto con entusiasmo all’invito delle istituzioni – 2.600 secondo il dato fornito oggi da Filomena Albano, Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza – unito al necessario accompagnamento delle famiglie affidatarie, è il primo punto sul quale occorrerà muoversi per garantire l’efficacia e l’omogeneità nell’applicazione della legge. Per evitare l’applicazione di procedure e prassi disomogenee sul territorio nazionale, sarà importante l’emanazione del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri sul primo colloquio con il minore svolto da personale qualificato del centro di prima accoglienza e la definizione dei contenuti della cartella sociale che accompagnerà il minore lungo il suo percorso in Italia.

Inoltre, sono necessarie istruzioni dettagliate per le Questure sulle modalità per consentire ai minori di presentare autonomamente la richiesta di permesso di soggiorno per minore età e va chiarito che il permesso per minore età consente di esercitare attività lavorativa nel rispetto della normativa vigente in materia di lavoro dei minorenni. Occorre, insomma, una governance dei processi, dopo l’atto di civiltà che è stato la promulgazione della legge da parte dell’Italia, come chiarito da Aly Baba Faye, Consigliere del Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Interno.

Durante il dibattito sono stati toccati anche i temi del rafforzamento della seconda accoglienza, garantendo ai minori percorsi di integrazione funzionali su tutto il territorio nazionale. In tal senso, è stato ribadito come i CAS vadano considerati luoghi di accoglienza residuali, da attivare solo per reale emergenza, evitando del tutto la permanenza dei minorenni in strutture ‘hotspot’. Chiarita pure la necessità di iscrizione obbligatoria dei ‘Msna’ al Servizio Sanitario Nazionale anche prima del rilascio del permesso di soggiorno, bypassando anche l’eventuale assenza di Codice fiscale o di un indirizzo di residenza. Stesso discorso per l’educazione scolastica, la formazione professionale e l’accompagnamento all’inserimento nel mondo del lavoro. Passi possibili, eppure urgenti per rendere sempre più ‘istituzionalizzati’ principi di civilità, generosità e solidarietà dei cittadini italiani che, come ha sottolineato l’On. Sandra Zampa, Vicepresidente della Commissione Infanzia e firmataria della legge, non sono scontati.

Ai.Bi., con le altre organizzazioni promotrici dell’incontro alla Camera dei Deputati, ha presentato un documento congiunto con proprie raccomandazioni, tra le quali meritano di essere evidenziate soprattutto quelle relative all’affidamento familiare e all’applicazione dei requisiti della legge 184/1983, laddove la nuova norma prevede la possibilità per gli enti locali di promuovere la formazione di affidatari, in modo da favorire l’accoglienza in famiglia dei minorenni stranieri non accompagnati piuttosto che in strutture (art. 7). “La Legge – si legge nel documento – tuttavia attribuisce carattere facoltativo a tali misure, le quali sono quindi rimesse alla discrezionalità degli enti locali e vanno attuate senza aggravio di spesa. Se dunque da un lato la promozione dell’affido richiamato dalla legge consente di dare nuovo impulso a tale istituto, la volontà effettiva di attivazione della stessa da parte degli enti locali resta cruciale“. Inoltre, gli enti hanno chiesto l’istituzione di un tavolo permanente di confronto inter-istituzionale per garantire il coordinamento delle misure di attuazione e monitoraggio sull’implementazione della legge, che comunichi a intervalli regolari con associazioni ed enti impegnati nella tutela dei minori stranieri non accompagnati.

A tutti coloro che si sono adoperati per un cambiamento concreto sui diritti degli ultimi attraverso la legge 47/2017 – sottolinea ancora il presidente di Ai.Bi. Marco Griffinicosì come a Sandra Zampa, che ha voluto fortemente questa legge, va il nostro grazie più sincero. Amici dei Bambini, dal canto suo, continuerà a impegnarsi attivamente insieme al gruppo di lavoro nell’ambito della promozione sull’affido“.