Missione in Colombia della CAI. Ai.Bi. presente con una delegazione giunta dall’Italia

La missione in Colombia, è la prima di un intenso programma di attività volute dal Vicepresidente CAI, Vincenzo Starita, per rilanciare l’adozione internazionale. Presto al via un progetto pilota per le vacanze pre-adottive di minori colombiani 

Con la missione svoltasi a Medellin, in Colombia, dal 24 al 26 maggio, per la CAI (Commissione Adozioni Internazionali) e per gli Enti autorizzati, è iniziato un intenso programma di relazioni internazionali con l’obiettivo di riprendere i contatti “in presenza” con le autorità dei Paesi di origine, dopo il lungo stop dovuto al periodo di pandemia che stiamo ancora, tutt’oggi, vivendo. Sono previste, infatti, nei prossimi mesi, sia missioni nei Paesi di origine dei minori, che accoglienza di delegazioni estere in Italia, che riguarderanno un considerevole numero di Nazioni interessate all’adozione internazionale da parte di famiglie italiane.

Adozioni Internazionali. Colombia: 129 bambini adottati in Italia nel solo 2021

Non per nulla, la prima missione si è svolta in Colombia, che nel 2021, ha visto riconosciuto il primato di Paese con il numero più alto di adozioni internazionali portate a termine dalle famiglie italiane: 129 minori adottati, di cui 115 con “bisogni speciali”, ben il 19% dei minori complessivamente adottati in Italia nell’anno, con un’età media di 6,7 anni di età.

Adozione. Un progetto di vacanze pre-adottive in Italia per i minori colombiani

Fra i vari punti interessanti discussi durante la missione, spicca sicuramente la proposta di avviare un progetto pilota di “Vacaciones en el Extranjero”. Il progetto in estrema sintesi, prevede che adolescenti colombiani, accompagnati dall’ICBF, possano trascorrere un periodo di vacanze in Italia, presso centri individuati allo scopo e che famiglie italiane in possesso di decreto di idoneità, che abbiano dato mandato ad un Ente autorizzato per l’Adozione Internazionale nel Paese, si possano “avvicinare” a loro (per poi, nel caso si crei un legame, proseguire con una adozione in Colombia).

La Dott.ssa Lina Patricia Rodriguez, sub directora de Adopciones all’Icbf – direccion central, non ha nascosto la sua felicità per la proposta della CAI, ribadendo come la Colombia si senta vicina all’Italia per cultura ed educazione, auspicando un maggior numero di adozioni internazionali tra i due Paesi.

Tra i punti toccati dal vicepresidente della CAI, Vincenzo Starita in apertura della seconda giornata di lavori non possiamo poi non citare:

L‘importanza dei progetti di sussidiarietà

Dopo 10 anni, nel 2020 la CAI ha stanziato 4,5 milioni di euro per i progetti di cooperazione. Per il nuovo bando i fondi sono raddoppiati (quasi 10 milioni per 15 progetti da approvare) così come sono stati ampliati i settori di intervento. Tra le tematiche aggiunte quella dei minori migranti, di particolare interesse per l’ICBF e la Colombia.

La volontà della CAI che siano  gli enti autorizzati ad implementare i progetti di cooperazione

Tale decisione sappiamo essere criticata all’estero per via di possibili commistioni tra adozioni e cooperazione. La CAI però crede fortemente in questo modello. Gli enti autorizzati sono consapevoli di come la cooperazione debba venire prima dell’adozione nei Paesi di origine dei minori. Ciò che è importante è che i progetti vengano sviluppati in collaborazione con organismi della società.