Mozione Convenzione Aja: Serafini, “la ratifica permetterà di togliere dal limbo migliaia di minori”

Il Senato nei giorni scorsi ha approvato le mozioni sulla mancata ratifica della Convenzione dell’Aja sui minori. Le mozioni presentate dalle sen. Carlino (IdV), Anna Maria Serafini (PD), Gallone (PdL) e Aderenti (LNP) che le hanno illustrate, lamentano la latitanza dell’Italia, unico tra i grandi Paesi europei, nella ratifica di una Convenzione la cui importanza è universalmente riconosciuta tra gli Stati membri dell’UE e che avrebbe dovuto avvenire entro il 5 giugno 2010.

‘E’ incomprensibile che l’Italia sia passibile di sanzioni perche’ ha ignorato le indicazioni del Consiglio Ue per la ratifica della convenzione Aja per la tutela dei minori”, commenta così la senatrice Pd Anna Maria Serafini, vicepresidente della commissione per i diritti dell’Infanzia.
Intervenendo in Aula sulla mozione per la mancata ratifica della Convenzione dell’Aja del 1996 sui minori, la Serafini ha ribadito che: ”si tratta dell’unico trattato che si applica alla quasi totalità dei provvedimenti relativi ai minori in difficoltà, creato per contribuire a fondare uno spazio giudiziario comune. Uno strumento che permetterebbe di dare risposta a un’infinita’ di situazioni irrisolte in cui si trovano oggi migliaia di bambini in difficoltà familiare: minori non accompagnati, bambini che provengono da Paesi colpiti da catastrofi naturali o eventi bellici, minori in kafala (strumento di tutela dell’infanzia dei Paesi del Nord Africa), minori in difficoltà familiare che non sono ancora stati adottati”.

“In particolare, il mancato riconoscimento dell’istituto della kafala non consente ai minori abbandonati provenienti dal Nord Africa di essere accolti dalle aspiranti famiglie adottive in Italia; la convenzione de L’Aja del 1996 aprirebbe invece la strada al riconoscimento delle misure di protezione che non hanno un corrispettivo in Italia.

Questa convenzione – ha concluso la Senatrice -, se applicata, avrà una portata storica perché permetterà di togliere dal limbo migliaia di minori in difficoltà familiare”.