2020 il Natale della solidarietà. Il critico d’arte Alberto Moioli (Arte Limpida) a fianco di Amici dei Bambini per “Il Bello che fa Bene”

Direttore della prestigiosa Enciclopedia d’Arte Italiana, ha scelto di contribuire all’asta solidale sulla piattaforma CharityStars

“La bellezza? Passa dai bambini e dalla speranza che questi rappresentano“. Ne è convinto il critico d’arte Alberto Moioli, organizzatore di mostre antologiche e monografiche e direttore editoriale della prestigiosa Enciclopedia d’Arte Italiana, che ha scelto di collaborare con Ai.Bi. – Amici dei Bambini in occasione del tradizionale evento solidale di Natale, Il Bello che fa Bene. Lo ha fatto insieme ai “suoi” artisti, che hanno scelto di donare alcune delle loro preziose opere per l’asta solidale natalizia che si svolgerà, fino al prossimo 22 dicembre, sulla piattaforma CharityStars e che andrà a sostenere le attività dell’organizzazione che, da oltre trentacinque anni, lotta in Italia e nel mondo per il diritto di ogni bambino ad avere una famiglia e per il contrasto all’abbandono minorile. Una battaglia che, nell’anno segnato dalla pandemia, ha visto i bambini di tutto il mondo soffrire ancora di più e impoverirsi, non solo economicamente, ma anche da un punto di vista educativo e relazionale.

“Ogni anno – spiega Alberto Moioli, lissonese (brianzolo), classe 1968 e membro della International Association of Art Critics (AICA) se posso dare una mano a qualche realtà che fa del bene cerco di farlo, per quanto mi è possibile, con il lavoro che svolgo. Sono molto contento di averlo fatto con Ai.Bi. e colgo l’occasione per ringraziare di cuore gli artisti che hanno aderito perché sono stato davvero travolto dalla passione e dall’entusiasmo e dalla professionalità di tutto lo staff. Io parlo sempre di arte perché ritengo che parlare d’arte significhi educare alla bellezza e Dio solo sa quanto questo sia necessario, ma l’arte può essere il pretesto per tante cose, anche per dare un apporto concreto a un’associazione che si occupa di fare del bene”.

Il Natale della solidarietà per i bambini e la bellezza

“Se parliamo di bellezza – prosegue Moioli – non possiamo non parlare, soprattutto in questo momento, di bambini, che rappresentano il nostro futuro, le nostre speranze. Il bambino è il maggior livello di bellezza, in tutti i sensi. Oggi ci sono negati i sorrisi, ci è negato il gesto di scambiarci un saluto con la mano, ci è negata la bellezza della socialità. Ecco che allora la speranza diviene un tema determinante. Anzi, la speranza è essa stessa bellezza e viceversa e i bambini sono la massima espressione di entrambi i concetti”.

“In questo momento – ha spiegato il critico sul suo lavoro – collaboro con una realtà che si chiama Arte Limpida (www.artelimpida.it). Che cosa facciamo? Il ruolo di un critico d’arte è molto ampio, prevede la collaborazione con il mondo della comunicazione, con gli artisti, con le gallerie. Con questa realtà tutte queste attività vengono messe a sistema in una veste estremamente professionale. In questo campo manca la professionalità in tanti casi. Oggi, per una ripartenza del mondo della cultura e dell’arte, è però sempre più necessaria. La cultura, purtroppo, in questo momento è davvero l’ultima ruota del carro, perché non è considerata un’attività ‘essenziale’. Le istituzioni, in Italia, si riempiono la bocca con l’importanza del nostro ‘patrimonio’, ma poi in concreto non si fa molto. Chi crea bellezza, i nostri artisti, anche quelli contemporanei (scrittori, pittori, fotografi, musicisti), che sono i veri costruttori di bellezza, sono finiti nel dimenticatoio in questo anno terribile. Noi cerchiamo di unire due mondi: quello della critica e dell’arte e, grazie all’apporto di una figura realmente illumintata come Nicola Caloni, quello imprenditoriale, con la sua capacità di fare e di creare, tipica dell’ingegno italiano, che può dare davvero un contributo esplosivo. Chiunque creda nel mondo dell’arte è davvero una persona che ha una marcia in più. Allo stesso tempo lo è chi crede nel futuro, nella speranza, nella solidarietà. Ecco, io credo che tutti questi mondi possano e debbano dialogare perché, in fondo, hanno lo stesso obiettivo: quello di un domani più ricco di bellezza. E, davvero, ne abbiamo tanto bisogno”.