“Non esistono bambini con bisogni speciali ma…”

 

Didi scrive:

E’ vero che i tempi di attesa si sono accorciati ma Ai.Bi. si dimentica sempre di dire che si tratta di proposte di bimbi special needs (fratrie, bimbi con problemi o un po’ grandicelli). Per esempio in Cina è vero che sono aumentate le adozioni ma bisogna ricordare che si tratta di tutti bambini con bisogni speciali. Sicuramente le intenzioni di Ai.Bi. sono nobili perché, come giustamente Amici dei Bambini afferma, un bambino è un bambino, indipendentemente se ha dei “problemi” o no. Per questo motivo noi l’abbiamo scelto come Ente al quale rivolgerci. C’è bisogno però che Ai.Bi. si ricordi che per le coppie non è sempre facile accettare di intraprendere un “cammino più difficile”. Ritengo però che la chiarezza e la trasparenza sono alla base di ogni lavoro fatto bene, per questo è necessario informare le coppie ed essere limpidi.

Grazie mille

 

Irene-BertuzziGentile Didi,

Ai.Bi. non si dimentica di chiarire chi sono i bambini in stato di abbandono e adottabili. Un bambino è un bambino chiunque esso sia. La categoria degli special need è una categoria che solo qualche anno fa non esisteva: c’erano solo bambini che potevano essere adottati e diventare figli. Poi si è cominciato a parlare di special need per indicare bambini grandicelli, due o tre fratelli, bambini con qualche difetto o problema di salute. Sarebbe forse interessante chiedere a tutte le coppie che hanno adottato dei fratelli se ritengono di aver adottato degli special need ! Abbiamo ghettizzato i bambini dividendoli in categorie esistenti sulla carta o nelle linee guida de l’Aja.

Non credo che una mamma che dovesse partorire oggi in Italia un bambino con la labiopalatoschisi considererebbe suo figlio uno special need; perché allora una coppia che pensa di adottare un bambino così lo dovrebbe ritenere tale?

Un saluto

Irene Bertuzzi

Area Formazione e Accompagnamento di Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini