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Perù. Alice e il suo vestitino da festa prestato per conoscere il suo papà e la sua mamma “Avevamo paura di sciuparla, bella come era!”

“Alice è nata nel 2009 – raccontano Lucia e Raffaele, rientrati lo scorso novembre –  proprio l’anno in cui abbiamo deciso di adottare. E tutto quanto sarebbe accaduto dopo, una volta ottenuta l’idoneità all’adozione, non era altro che un tempo necessario perché noi potessimo incontrare Alice”. Poi il viaggio e il primo incontro la bambina “viveva in un istituto all’interno della foresta amazzonica. I bambini giocavano su pavimenti di pietra. E tutti, appena entrati, ci corsero incontro”

Campagna del Governo della Norvegia per promuovere le adozioni. Ma l’Italia che fa?

La campagna del governo della Norvegia per promuovere le adozioni è straordinaria. Il protagonista del video, intitolato “Take care of each other” è un bimbo che non ha nulla per merenda al momento della ricreazione. Triste e rassegnato, cerca di non pensarci andando a bere. Quando torna in classe si troverà una sorpresa. “Le soluzioni sono spesso più vicine di quanto si pensi” dice lo spot. Il messaggio poetico e di forza sembra però non corrispondere, almeno in Italia, al numero di minori adottati attraverso l’adozione internazionale. In caduta libera da 3 anni. Quando, dunque, il governo italiano pensa a fare un’azione simile di promozione all’adozione?

Marocco. 56 mila nascite all’anno di bambini nati fuori dal matrimonio. Il progetto Bin.com di Ai.Bi. per ridare dignità e protezione alle mamme ripudiate

L’Huffpost Maroc intervista Daniela Ciliberti, coordinatrice di Ai.Bi, responsabile del segretariato generale del CDEPF (Collettivo Associativo per il Diritto del Bambino alla Protezione familiare) che lancia la campagna Bin.Com. L’iniziativa è parte di un progetto di servizi di prevenzione e tutela a favore delle madri nubili, dei minori senza protezione famigliare e dei minori con disabilità in Marocco, di cui Ai.Bi. è capofila.