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Lampedusa. Si conclude il viaggio delle ragazze. “Un’esperienza multisensoriale: salata, amara, insipida e dolce”

“sapori di un viaggio e i gusti dell’accoglienza”. Questo il tema della serata conclusiva della formazione delle 5 ragazze al campo Ai.Bi di Lampedusa. Ma anche il leitmotiv di tutta la settimana: un “viaggio” nel corso del quale le ragazze hanno sviluppato i sensi per calarsi e capire fino in fondo il dramma dell’immigrazione in tutti i suoi aspetti. Da una parte l’amaro della tragedia umana, dall’altro il dolce dell’accoglienza dei lampedusani in primis.

Rabat. “Hai mai provato a spingere sulla spiaggia una sedia a rotelle?”

Non sempre, e per fortuna, a fare felici i ragazzi di oggi non è il capo firmato all’ultima moda e ultra costoso, lo scooter, la macchina o il viaggio in posti esotici extra lusso sulla falsariga di vip e falsi miti. Nel caso dei “nostri” ragazzi, i volontari del campo di Rabat, in Marocco, la vera gioia consiste nello spingere sulla spiaggia una sedia a rotelle dove c’è un bambino che può solo respirare l’aria del mare, “stringere” nel palmo qualche goccia d’acqua e sentire sulla pelle il calore del sole. Cose semplici ma impossibili per loro se non c’è chi li accompagna fino in riva.

Il terrore di ritornare in istituto

Mio figlio è arrivato a 8 anni e mezzo, molto vivace ma anche molto plasmabile, mi piace definirlo una scatola vuota da riempire. Di nostro avevamo il fatto che aveva il terrore di ritornare lì per cui, avrebbe fatto di tutto per fare “bella figura” .

Stop del Governo: “Deve decidere il Parlamento” ma per la Corte Costituzionale non c’è vuoto normativo e si può procedere. Le Regioni: “Abbiamo autonomia in materia sanitaria”

Al via con il teatrino della fecondazione eterologa: da una parte il ministro alla Salute Beatrice Lorenzin che prepara un decreto legge, dall’ altra il presidente del Consiglio, Matteo Renzi che propone che di tale materia, dagli «evidenti profili etici», si occupi il Parlamento: al centro la Corte costituzionale che ad aprile scorso ha stabilito che non è legittimo il divieto imposto alla fecondazione eterologa nel nostro Paese dalla legge 40 e ha precisato che questa dichiarazione di illegittimità «non provoca alcun vuoto normativo».