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Troppi i minori che vivono in comunità: la denuncia della Brambilla

La presidente della bicamerale sull’infanzia, Michela Vittoria Brambilla, accende di nuovo i riflettori sui  minori fuori famiglia. Spiega la deputata: «E’ tempo di fare chiarezza non soltanto sulle situazioni particolari, delle quali già si occupa la magistratura, ma su tutto un sistema caratterizzato, nel complesso, da poca trasparenza e troppa discrezionalità».

Affido: a Cogoleto (GE), il comune risparmia collocando minori in famiglia

Sostenere delle politiche virtuose di sostegno alle famiglie affidatarie, senza pesare sulle casse pubbliche. Anzi, risparmiando. A Cogoleto, paese in provincia di Genova, l’assessorato alle Politiche Sociali si è distinto per diverse iniziative, su tutte quella che ha permesso all’Amministrazione locale di collocare, nell’arco di un anno, 7 minori in carico ai servizi sociali, presso altrettante famiglie.

Brasile: il mio abbandono è solo una commedia o una triste realtà?

Una giornata di formazione particolare si è tenuta di recente per gli allievi dell’accademia di polizia dello Stato di Bahia, in Brasile. A parlare loro di minori in abbandono sono stati i ragazzi dell’Istituto Cristiano di Protezione del Giovane (Icaj) di Salvador, capitale della Bahia, che hanno portato in scena lo spettacolo teatrale “Diritti: vorrei averli!”, davanti a un pubblico costituito proprio da 300 cadetti dell’accademia.

Pescara, quanto costano i minori in comunità educative!

Comunità educative battono adozione e affido. Ma solo per i costi. Lo dimostra il caso di Pescara. L’amministrazione della città adriatica ha stanziato un milione e 820mila euro a beneficio delle comunità di tipo residenziale per l’assistenza a 6 minori, a fronte dei soli 60mila destinati ai servizi di adozione e affido familiare con 17 coppie coinvolte.

Fuori di classe “padre” e “madre”, ben arrivati “genitore 1” e “genitore 2”

Quella che secondo alcuni è una decisione epocale, probabilmente non avrà alcun impatto sui bambini che si dimostreranno più saggi degli adulti. Ne è sicuro il professor Alessandro Meluzzi – psichiatra e psicoterapeuta, criminologo e docente di psichiatria forense – nel commentare una decisione adottata in alcune scuole romane che sta facendo discutere.