Pensioni “a quota 102”, ma chi fa figli o li adotta ancora prima

La nuova manovra porta la soglia della pensione a 64 anni più 38 di contributi. Ma Cottarelli rilancia: chi fa figli vada in pensione prima. E anche chi li adotta

Sono giorno piuttosto frenetici dalle parti di Palazzo Chigi, come sempre, d’altra parte, quando c’è una Legge di Bilancio da impostare. Ormai le decisioni paiono essere in dirittura d’arrivo, con il Consiglio dei Ministri riunito per varare una manovra da oltre 23 miliardi.

Quota 102 per le pensioni del prossimo anno

Tra i tanti temi sul piatto, a focalizzare le maggiori discussioni è il tema pensioni. La famosa “quota 100” era una misura temporanea e, come ormai ampiamento noto, il Governo non la rinnoverà, nonostante l’opposizione dei sindacati. La soluzione di compromesso individuata è “quota 102”, primo step di una tabella di marcia che mira riequilibrare un sistema pensionistico economicamente ormai molto difficile da sostenere.
Secondo le nuove disposizioni, si andrà in pensione a 64 anni di età e 38 di contributi versati, anche se è previsto uno “scivolo” da 600 milioni per anticipare la pensione a 62 anni per i dipendenti delle piccole e medie imprese in crisi.
Confermata, invece, la cosiddetta “opzione donna“, che permette alle lavoratrici di andare in pensione a 60 anni e con 35 anni di contributi versati.

Quota 102 non dovrebbe valere per chi fa o adotta dei figli

Una opzione che vale per tutte le donne, senza distinzione alcuna. Non è stata quindi recepita la proposta di Carlo Cottarelli, economista e direttore dell’Osservatorio sui conti pubblici italiani dell’Università Cattolica di Milano, che in un tweet aveva lanciato l’idea, vista la denatalità in crescita costante, di “premiare” chi fa figli con la possibilità di andare in pensione prima. Un’idea che aveva sollevato immediate discussioni ma che, se non altro, è servita a riportare ancora una volta l’attenzione sugli incentivi alla natalità, problema annoso che, se non risolto, diventerà un problema anche in ottica pensioni, visto che ci saranno sempre meno giovani pronti a lavorare per pagare le pensioni del futuro.